Pagina:Vannicola - De profundis clamavi ad te, 1905.djvu/64

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E l’Angoscia ascolta atroce e dispotica la Pazzia che canta curvata sul teschio della Vita

E ogni singhiozzo risuona nel vuoto del teschio, cupamente come un colpo che inchioda una bara, sordamente come un tamburo che accompagna una bara, continuamente come un verme che rode una bara.


E nell’ombra biancheggia il vuoto sogghigno del teschio sonante.