Pagina:Vannicola - De profundis clamavi ad te, 1905.djvu/76

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Dea della voluttà uscita dalle profondità del mare e la Vergine pura rivelatrice della sovrana bellezza dell’anima. E inebriati ci obliamo nelle braccia di quella, e rapiti ci prosterniamo davanti a questa: e dalla furia dei sensi voliamo all’estasi dell’ascesi; e delle nostre due vite vorremmo formare una sola vita.

È la morte di Tannhaüser, ed è la nostra morte.

Che importa! È il preludio che tace. Noi viviamo allora quel che prima abbiamo sognato.

Sul nostro feretro due mondi si ricongiungono, come due mani che s’uniscono per la preghiera: – l’anima cristiana e la bellezza pagana.

Noi viviamo allora il sogno di Faust e di Tannhaüser; il sogno universale: – il sogno cattolico, figlio di Gerusalemme e d’Atene.