Pagina:Varon milanes.djvu/69

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tini si servivano in vece di Saturo, as.

Sbaratà. Aprire, rompere con furia. È tolto dal verbo Greco σπαράττω, id. lacero, dilanio.

Scalfin . Scarpino. È tolto dal nome Greco σκάφης, quale significa Scapha, vas concavum, una barchetta, un vaso concavo, per la similitudine, qual ha il Scarpino con una barchetta.

Sciess, al me ven sciess, oh che sciess. Voglia di piangere, e appetito di qualsivoglia altra cosa. È tolto dal Greco σχῆσις, id. appetitio.

Schiscià. Ammaccare . È derivato dal verbo Greco ἐσκείω, qual significa concutio.

Scigott. Un pezzo d’alcuna cosa tagliata, come farebbe un cervellato. Vien dal supino scissum, u, dal verbo scindo, is, che sta per tagliare, perciocchè i salami, e cervellati, quali con questa parola particolarmente vengono significati, sono appiccati l’un all’altro, e di mano in mano che si vendono, si tagliano.

Scoriee. Un Disciplinante, detto comunemente un Battuto. È derivato dal verbo Latino Excorio, as, qual significa levar la pelle, e così questi levandosi la pelle con flagelli, quasi se excorient sono detti Scoriee .

Scutigugn. Panera. Queste sono parole dette da’ figliuoli in un giuoco usato per il più nella Città di Milano quasi in questo modo: Si elegge uno per parte, o più, secondo gli pare. Si pianta un legno in terra dritto, in cima del quale è inserto un altro di mediocre lunghezza per traverso, e sopra la parte di dietro si pone una palla o di legno, o d’al-