Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/210

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et a basso San Gismondo, San Rocco et alcuni battuti con le ginocchia in terra. Dicesi che alcuni mercatanti lucchesi vollono dare agl’uomini di quella Compagnia, per avere quest’opera, trecento scudi d’oro e non l’ebbono, perché coloro non vollono privare la loro Compagnia e la città di sì rara pittura. E nel vero in certe cose, o fusse lo studio, o la fortuna, o il caso, si portò il Soddoma molto bene, ma di sì fatte ne fece pochissime. Nella sagrestia de’ frati del Carmine è un quadro di mano del medesimo, nel quale è una natività di Nostra Donna con alcune balie, molto bella, et in sul canto, vicino alla piazza de’ Tolomei, fece a fresco per l’arte de’ Calzolai una Madonna col Figliuolo in braccio, San Giovanni, San Francesco, San Rocco e San Crespino, avvocato degl’uomini di quell’arte, il quale ha una scarpa in mano; nelle teste delle quali figure e nel resto si portò Giovan Antonio benissimo. Nella Compagnia di San Bernardino da Siena, a canto alla chiesa di San Francesco, fece costui a concorrenza di Girolamo del Pacchia pittore sanese e di Domenico Beccafumi, alcune storie a fresco: cioè la presentazione della Madonna al tempio, quando ella va a visitare Santa Lisabetta, la sua assunzione e quando è coronata in cielo. Nei canti della medesima Compagnia fece un Santo in abito episcopale, San Lodovico e Santo Antonio da Padoa; ma la meglio figura di tutte è un San Francesco, che stando in piedi alza la testa in alto, guardando un Angioletto, il quale pare che faccia sembiante di parlargli, la testa del qual San Francesco è veramente maravigliosa. Nel palazzo de’ Signori dipinse similmente in Siena in un salotto alcuni tabernacolini pieni di colonne e di puttini, con altri ornamenti, dentro ai quali tabernacoli sono diverse figure: in uno è San Vettorio armato all’antica con la spada in mano e vicino a lui è nel medesimo modo Sant’Ansano che battezza alcuni et in un altro è San Benedetto, che tutti sono molto belli. Da basso in detto palazzo, dove si vende il sale, dipinse un Cristo che risuscita con alcuni soldati intorno al sepolcro e due Angioletti, tenuti nelle teste assai belli. Passando più oltre, sopra una porta è una Madonna col Figliuolo in braccio dipinta da lui a fresco e due Santi. A Santo Spirito dipinse la cappella di San Iacopo, la quale gli feciono fare gl’uomini della nazione spagnuola che vi hanno la loro sepoltura; facendovi una imagine di Nostra Donna antica, da man destra San Nicola da Tolentino e dalla sinistra San Michele Arcangelo che uccide Lucifero; e sopra questi, in un mezzo tondo, fece la Nostra Donna che mette in dosso l’abito sacerdotale a un Santo, con alcuni Angeli a torno. E sopra tutte queste figure, le quali sono a olio in tavola, è nel mezzo circolo della volta dipinto in fresco San Iacopo armato sopra un cavallo che corre, e tutto fiero ha impugnato la spada, e sotto esso sono molti turchi morti e feriti. Da basso poi, ne’ fianchi dell’altare, sono dipinti a fresco Sant’Antonio abate et un S. Bastiano ignudo alla colonna, che sono tenute assai buon’opere. Nel Duomo della medesima città, entrando in chiesa a man destra è di sua mano a un altare un quadro a olio, nel quale è la Nostra Donna col Figliuolo in sul ginocchio, San Giuseppo da un lato e dall’altro S. Calisto, la qual opera