Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/294

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fare a quel signore, i quali gli piacquero infinitamente, vi mise mano con buona provisione di danari e buon numero di maestri. E così dimorando il frate in Genova fece molte amicizie di signori et uomini virtuosi e particolarmente con alcuni medici, che gli furono di molto aiuto, perciò che giovandosi l’un l’altro e facendo molte notomie di corpi umani et attendendo all’architettura e prospettiva, si fece fra’ Giovann’Agnolo eccellentissimo. Oltre ciò, andando spesse volte il principe dove egli lavorava e piacendogli i suoi ragionamenti, gli pose grandissima affezione. Similmente in detto tempo di due suoi nipoti che aveva lasciati in custodia a maestro Zacheria gliene fu mandato uno chiamato Angelo, giovane di bell’ingegno e costumato, e poco appresso dal medesimo un altro giovanetto chiamato Martino, figliuolo d’un Bartolomeo sarto, de’ quali ambi due giovani insegnando loro, come gli fussero figliuoli, si servì il frate in quell’opera che avea fra mano. Della quale ultimamente venuto a fine, messe su la cappella, sepoltura e gl’altri ornamenti fatti per quella chiesa; la quale facendo a sommo la prima navata del mezzo una croce e giù per lo manico tre, ha l’altar maggiore nel mezzo et in testa isolato. La cappella dunque è retta ne’ cantoni da quattro gran pilastri, i quali sostengono parimente il cornicione che gira intorno e sopra cui girano in mezzo tondo quattro archi, che posano alla dirittura de’ pilastri; de’ quali archi tre ne sono nel vano di mezzo, ornati di finestre non molto grandi, e sopra questi archi gira una cornice tonda, che fa quattro angoli fra arco et arco ne’ canti, e di sopra fa una tribuna a uso di catino. Avendo dunque il frate fatto molti ornamenti di marmo, dintorno all’altare da tutte quattro le bande, sopra quello pose un bellissimo e molto ricco vaso di marmo per lo Santissimo Sacramento, in mezzo a due Angeli pur di marmo, grandi quanto il naturale; intorno poi gira un partimento di pietre commesse nel marmo con bello e variato andare di mischi e pietre rare, come sono serpentini, porfidi e diaspri. E nella testa e faccia principale della cappella, fece un altro partimento dal piano del pavimento insino all’altezza di simili mischi e marmi, il quale fa basamento a quattro pilastri di marmo che fanno tre vani, in quello del mezzo, che è maggior degl’altri, è in una sepoltura il corpo di non so che Santo, et in quelli dalle bande sono due statue di marmo fatte per due Evangelisti. Sopra questo ordine è una cornice, e sopra la cornice altri quattro pilastri minori che reggono un’altra cornice, che fa spartimento per tre quadretti che ubbidiscono ai vani di sotto; in quel di mezzo, che posa in sulla maggior cornice, è un Cristo di marmo che risuscita, di tutto rilievo e maggiore del naturale. Nelle facce dalle bande ribatte il medesimo ordine, e sopra la detta sepoltura nel vano di mezzo è una Nostra Donna di mezzo rilievo con Cristo morto, la quale Madonna mettono in mezzo Davit re e San Giovanni Battista, e nell’altra è Santo Andrea e Geremia profeta. I mezzi tondi degl’archi sopra la maggior cornice, dove sono due finestre, sono di stucchi con putti intorno, che mostrano ornare la finestra. Negl’angoli sotto la tribuna sono quattro sibille similmente di stucco, sì come è anco lavorata tutta la volta a grottesche di varie maniere; sotto questa cappella è fabricata una stanza sotterranea, la quale, scendendo per scale di marmo, si vede in testa una cassa di