Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/482

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sono. Parimente fece Alessandro quelle delle scale della libreria di San Marco, tutte opere di gran fattura, e ne’ frati minori una cappella, e nella tavola di marmo, che è bellissima e grandissima, l’assunzione della Nostra Donna di mezzo rilievo con cinque figurone a basso, che hanno del grande e son fatte con bella maniera, grave e bello andare di panni e condotte con diligenzia. Le quali figure di marmo sono San Ieronimo, San Giovanbatista, San Pietro, Santo Andrea e San Lionardo, alte sei piedi l’una, e le migliori di quante opere ha fatto infin a ora. Nel finimento di questa cappella sul frontespizio sono due figure pure di marmo, molto graziose et alte otto piedi l’una. Il medesimo Vittoria ha fatto molti ritratti di marmo e bellissime teste e somigliano, cioè quella del signor Giovanbatista Feredo, posta nella chiesa di Santo Stefano, quella di Camillo Trevisano oratore, posta nella chiesa di San Giovanni e Polo, il clarissimo Marcantonio Grimani, anch’egli posto nella chiesa di San Sebastiano, et in San Gimignano il piovano di detta chiesa. Ha parimente ritratto Messer Andrea Loredano, Messer Priamo da Lagie, e dua fratelli da Ca’ Pellegrini oratori, cioè Messer Vincenzio e Messer Giovanbatista. E perché il Vittoria è giovane e lavora volentieri, virtuoso, affabile, disideroso d’acquistare nome e fama et insomma gentilissimo, si può credere che vivendo si abbia a vedere di lui ogni giorno bellissime opere e degne del suo cognome Vettoria, e che vivendo abbia a essere eccellentissimo scultore e meritare sopra gl’altri di quel paese la palma. Ecci ancora un Tommaso da Lugano scultore, che è stato anch’egli molti anni col Sansovino et ha fatto con lo scarpello molte figure nella libreria di San Marco in compagnia d’altri, come s’è detto, e molto belle. E poi, partito dal Sansovino, ha fatto da sé una Nostra Donna col Fanciullo in braccio et a’ piedi San Giovannino, che sono figure tutte e tre di sì bella forma, attitudine e maniera, che possono stare fra tutte l’altre statue moderne belle che sono in Venezia, la quale opera è posta nella chiesa di San Bastiano. Et una testa di Carlo Quinto imperatore, la quale fece costui di marmo dal mezzo in su, è stata tenuta cosa maravigliosa e fu molto grata a sua maestà. Ma perché Tommaso si è dilettato più tosto di lavorare di stucco che di marmo o bronzo, sono di sua mano infinite bellissime figure et opere fatte da lui di cotal materia in casa diversi gentiluomini di Vinezia; e questo basti avere detto di lui. Finalmente de’ lombardi ci resta a far memoria di Iacopo bresciano giovane di ventiquattro anni che s’è partito non è molto dal Sansovino, et il quale ha dato saggio a Vinezia in molti anni che v’è stato di essere ingegnoso e di dovere riuscire eccellente, come poi è riuscito nell’opere che ha fatto in Brescia sua patria, e particolarmente nel palazzo publico: ma se studia e vive si vedranno anco di sua mano cose maggiori e migliori, essendo spiritoso e di bellissimo ingegno. De’ nostri toscani è stato discepolo del Sansovino Bartolomeo Amannati fiorentino, del quale in molti luoghi di quest’opera s’è già fatto memoria. Costui dico lavorò sotto il Sansovino in Vinezia e poi in Padova per Messer Marco da Mantova, eccellentissimo dottore di medicina, in casa del quale