Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/514

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Al medesimo fece un quadro di Nostra Donna, che è delle belle cose che abbia mai fatto, perché ha disegno e rilievo straordinario. Il medesimo fece il ritratto del Duca, pervenuto che fu sua eccellenzia all’età di quaranta anni, e così la signora Duchessa, che l’uno e l’altro somigliano quanto è possibile. Avendo Giovambatista Cavalcanti fatto fare di bellissimi mischi, venuti d’oltra mare con grandissima spesa, una cappella in Santo Spirito di Firenze e quivi riposte l’ossa di Tommaso suo padre, fece fare la testa col busto di esso suo padre a fra’ Giovan Agnolo Montorsoli, e la tavola dipinse Bronzino, facendovi Cristo che in forma d’ortolano appare a Maria Madalena e più lontane due altre Marie, tutte figure fatte con incredibile diligenza. Avendo alla sua morte lasciata Iacopo Puntormo imperfetta la cappella di San Lorenzo, et avendo ordinato il signor Duca che Bronzino la finisse, egli vi finì dalla parte del Diluvio molti ignudi, che mancavano a basso, e diede perfezzione a quella parte e dall’altra, dove a’ piè della Ressurrezione de’ morti mancavano nello spazio d’un braccio incirca per altezza, nel largo di tutta la facciata, molte figure, le fece tutte bellissime e della maniera che si veggiono; et a basso fra le finestre in uno spazio che vi restava non dipinto, finì un San Lorenzo ignudo sopra una grata, con certi putti intorno. Nella quale tutt’opera fece conoscere che aveva con molto miglior giudizio condotte in quel luogo le cose sue, che non aveva fatto il Puntormo suo maestro le sue pitture di quell’opera. Il ritratto del qual Puntormo fece di sua mano il Bronzino in un canto della detta cappella a man ritta del San Lorenzo. Dopo diede ordine il Duca a Bronzino che facesse due tavole grandi, una per mandare a Porto Feraio nell’isola dell’Elba alla città di Cosmopoli, nel convento de’ frati Zoccolanti, edificato da sua eccellenzia, dentrovi una Deposizione di Cristo di croce con buon numero di figure, et un’altra per la nuova chiesa de’ Cavalieri di Santo Stefano, che poi si è edificata in Pisa insieme col palazzo e spedale loro con ordine e disegno di Giorgio Vasari, nella qual tavola dipinse Bronzino dentrovi la Natività di Nostro Signore Gesù Cristo. Le quali amendue tavole sono state finite con tanta arte, diligenzia, disegno, invenzione e somma vaghezza di colorito, che non si può far più. E certo non si doveva meno in una chiesa edificata da un tanto principe, che ha fondata e dotata la detta Religione de’ Cavalieri. In alcuni quadretti piccoli, fatti di piastra di stagno e tutti d’una grandezza medesima, ha dipinto il medesimo tutti gl’uomini grandi di casa Medici, cominciando da Giovanni di Bicci e Cosimo Vecchio insino alla Reina di Francia, per quella linea, e nell’altra da Lorenzo fratello di Cosimo Vecchio insino al duca Cosimo e suoi figliuoli, i quali tutti ritratti sono, per ordine, dietro la porta d’uno studiolo che il Vasari ha fatto fare nell’appartamento delle stanze nuove nel palazzo ducale, dove è gran numero di statue antiche di marmi e bronzi e moderne pitture piccole, minii rarissimi et una infinità di medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, accomodate con bellissimo ordine. Questi ritratti dunque degl’uomini illustri di casa Medici sono tutti naturali, vivaci e somigliantissimi al vero, ma è gran cosa che dove sogliono molti negl’ultimi anni far manco bene che non hanno fatto per l’addietro, costui fa così