Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/516

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più rara perfezzione, che dai begli et elevati ingegni si disidera. Ha dipinta e condotta tutta di sua mano con molta diligenza la cappella de’ Montaguti, nella chiesa della Nunziata, cioè la tavola a olio e le facce e la volta a fresco; nella tavola è Cristo in alto e la Madonna in atto di giudicare, con molte figure in diverse attitudini e ben fatte, ritratte dal Giudizio di Michelagnolo Buonarroti; d’intorno a detta tavola, due di sotto e due di sopra, sono nella medesima facciata quattro figure grandi in forma di Profeti o vero Evangelisti, e nella volta sono alcune Sibille e Profeti condotti con molta fatica e studio e diligenza, avendo cerco imitare negli ignudi Michelagnolo. Nella facciata che è a man manca guardando l’altare, è Cristo fanciullo che disputa nel tempio in mezzo a’ Dottori. Il qual putto in buona attitudine mostra arguire a’ quisiti loro; et i Dottori et altri, che stanno attentamente a udirlo, sono tutti variati di volti, d’attitudini e d’abiti, e fra essi sono ritratti di naturale molti degl’amici di esso Alessandro, che somigliano. Dirimpetto a questa, nell’altra faccia, è Cristo che caccia del tempio coloro che ne facevano, vendendo e comperando, un mercato et una piazza, con molte cose degne di considerazione e di lode. E sopra queste due sono alcune storie della Madonna, nella volta figure e non molto grandi, ma sì bene assai acconciamente graziose, con alcuni edifizii e paesi, che mostrano nel loro essere l’amore che porta all’arte e ’l cercare la perfezzione del disegno et invenzione. E dirimpetto alla tavola, su in alto, è una storia d’Ezechia quando vide una gran moltitudine d’ossa ripigliare la carne e rivestirsi le membra; nella quale ha mostro questo giovane quando egli desideri posseder la notomia del corpo umano, e d’averci atteso, e studiarla, e nel vero in questa prima opera d’importanza ha mostro, nelle nozze di sua altezza con figure di rilievo e storie dipinte, e dato gran saggio e speranza di sé e va continuando, d’avere a farsi eccellente pittore, avendo questa et alcune altre opere minori, come ultimamente in un quadretto pieno di figure piccole a uso di minio che ha fatto per don Francesco principe di Fiorenza, che è lodatissimo, et altri quadri e ritratti ha condotto con grande studio e diligenza per farsi pratico et acquistare gran maniera. Ha anco mostro buona pratica e molta destrezza un altro giovane, pur creato del Bronzino nostro accademico, chiamato Giovanmaria Butteri, per quel che fece, oltre a molti quadri et altre opere minori, nell’essequie di Michelagnolo e nella venuta della detta serenissima reina Giovanna a Fiorenza. È stato anco discepolo, prima del Puntormo e poi del Bronzino, Cristofano dell’Altissimo pittore, il quale, dopo aver fatto in sua giovanezza molti quadri a olio et alcuni ritratti, fu mandato dal signor duca Cosimo a Como a ritrarre dal museo di monsignor Giovio molti quadri di persone illustri fra una infinità che in quel luogo ne raccolse quell’uomo raro de’ tempi nostri, oltre a molti che ha provisti di più, con la fatica di Giorgio Vasari, il duca Cosimo, che di tutti questi ritratti se ne farà uno indice nella tavola di questo libro per non occupare in questo ragionamento troppo luogo; nel che fare si adoperò Cristofano con molta diligenza e di maniera in questi ritratti, che quelli che ha ricavato insino a oggi, e che sono in tre fregiature d’una