Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/527

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Accademia, dico, ancora che nella vita del Tribolo si sia parlato d’Antonio di Gino Lorenzi da Settignano scultore, dico qui con più ordine, come in suo luogo, che egli condusse sotto esso Tribolo suo maestro la detta statua d’Esculapio che è a Castello e quattro putti che sono nella fonte maggiore di detto luogo, e poi ha fatto alcune teste et ornamenti che sono d’intorno al nuovo vivaio di Castello, che è lassù alto in mezzo a diverse sorti d’arbori di perpetua verzura. Et ultimamente ha fatto, nel bellissimo giardino delle stalle vicino a San Marco, bellissimi ornamenti a una fontana isolata, con molti animali acquatici fatti di marmo e di mischi bellissimi. Et in Pisa condusse già con ordine del Tribolo sopra detto la sepoltura del Corte filosofo e medico eccellentissimo con la sua statua e due putti di marmo bellissimi. Et oltre a queste va tuttavia nuove opere facendo per il Duca di animali di mischi et uccelli per fonti, lavori dificilissimi, che lo fanno degnissimo di essere nel numero di questi altri accademici. Parimente un fratello di costui, detto Stoldo di Gino Lorenzi, giovane di trenta anni, si è portato di maniera infino a ora in molte opere di sculture, che si può con verità oggi annoverare fra i primi giovani della sua professione e porre fra loro ne’ luoghi più onorati. Ha fatto in Pisa di marmo una Madonna annunziata dall’Angelo, che l’ha fatto conoscere per giovane di bello ingegno e giudizio. Et un’altra bellissima statua gli fece fare Luca Martini in Pisa, che poi dalla signora duchessa Leonora fu donata al signor don Garzia di Tolledo suo fratello, che l’ha posta in Napoli al suo giardino di Chiaia. Ha fatto il medesimo con ordine di Giorgio Vasari, nel mezzo della facciata del palazzo de’ Cavalieri di Santo Stefano in Pisa e sopra la porta principale, un’arme del signor Duca gran Mastro, di marmo, grandissima, messa in mezzo da due statue tutte tonde, la Religione e la Giustizia, che sono veramente bellissime e lodatissime da tutti coloro che se n’intendono. Gli ha poi fatto fare il medesimo signore, per lo suo giardino de’ Pitti, una fontana simile al bellissimo trionfo di Nettunno, che si vide nella superbissima mascherata che fece sua eccellenza nelle dette nozze del signor Principe illustrissimo. E questo basti quanto a Stoldo Lorenzi, il quale è giovane e va continuamente lavorando et acquistandosi maggiormente, fra’ suoi compagni accademici, fama et onore. Della medesima famiglia de’ Lorenzi da Settignano è Batista, detto del Cavaliere, per esser stato discepolo del cavaliere Baccio Bandinelli; il quale ha condotto di marmo tre statue grandi quanto il vivo, le quali gli ha fatto fare Bastiano del Pace cittadin fiorentino, per i Guadagni, che stanno in Francia, e’ quali l’hanno poste in un loro giardino, e sono una Primavera ignuda, una State et un Verno, che deono essere accompagnate da un Autunno, le quali statue da molti che l’hanno vedute sono state tenute belle e ben fatte oltre modo. Onde ha meritato Batista di essere stato eletto dal signor Duca a fare la cassa con gl’ornamenti et una delle tre statue che vanno alla sepoltura di Michelagnolo Buonarruoti, le quali fanno con disegno di Giorgio Vasari sua eccellenza e Lionardo Buonarruoti; la quale opera si vede che Batista va conducendo ottimamente a fine con alcuni putti e la figura di esso Buonarruoto dal mezzo in su.