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DEGL’ACCAPEMICIE — 950

Della G eneologiadegh Dei.

{{FI |file = Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568 (page 593 crop).jpg | tsize = 80px | float = left | margin-top= 0.4em | margin-bottom= 0 | margin-right= 0.3em | caption = }EccEs1 diPaulo Emilio, Capitan sommo de uirtuofi le coli suoi, che non meno di marauiglia patse della pruden za, & valor suo a popoli Greci, & di molte altre nazioni,

A chein Ampbhipoli eran concorlì celebradoui dopo lavit toria conseguita vatii, & nobilulimi spettacoli, che prima

| nincendo Perseo, & domando gloriosamente la Macedo

E “niasfihavesle porto nel maneggio di quella guerra, che fu non poco difficile, & faricosa; usando dirc non minor ordine, ne minor

«pradenza ricercarsi, & quali non meno di buon capitano ellere ufitio ilsape re nella pace ben preparare un couito; che nella guerra il saper bene incler cito per un fatto d’arme rappresentare: per lo chezle ca poro Ducaznato afaretutte le cose con grandeza, & valore questo médefimo ordine, & questa medesima prudenzafu in questi spertacoli dunostrata; & in quello massi mamente, cheadescriuere m’apparecchio; crederrò, che asdegno non lia p ellergli, se racere non baso uoluto, che cgli ne fulle altutto inueptore, & ordinatore, & in uu certo modo diligente ellecutore: trattando tutte le cose, & rappresentandole poi con tanto ordine, & tranquillità, & prudenza, & tanto magnificamente, che ben puo fralemolte suegloriose attioni, ancor questa con somma sua lodc annoueracki. . Hor lasciando a chi primadi me, con infinita dottrina, in quei tempi nescrille; 8 rimettédo a quell’opera co loro, che curiosamente veder cercallero, comcogni minima cosa di questa Mascherata; che della GENEOLOGIA- DEGLI, DEL hebbeil titolo, fu gon l’autorita de buoni scrittori figurata»& quel che10 giudicherò in que Ko luogo fouerchio trapaslado dirò che fi come li legge ellere alle noze di Pe leo, & di Teti stati conuocati parte Aegl’antichi Deia renderle fauste, & feli ci: cosi a queste di questi nouelli eccellentiflimi Sposi, augurandolii buoni la medesima felicità, & contento, & allicurandoli inoccuoli, che notofinon gli sarebbero, parse che non parte de medesimi Deizmarutti, & non chiamati, macheintrodur li doueslero, che p lestesli alla medesima cagione venuti ui fuslero. Il qual conceuodaquatro madrigali, che fiandavano diuecrsame tene principali luoghi(fi come in quel de Sogni fi è detto) & da quattro pie miflimi Cori cantandozin questa guisa parevazehe leggiadramente esprello AKitusle, dicendo. i

L’alta, che fino al ciel famarimbomba Della leggiadra Sposa. chen questa riva berbosa 8 D’Arno, candida, & purazalma Colomba

Hoggilictasenuola, & dolce posa; Da laceleste sede hanoi qui tratti,

«Perche piuleggiadr’atti

«Etbellezapiuuaga. & piufclice Vedcr giamainonlice


‘Fe pur