Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/84

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Messa poi mano alla fonte di questo laberinto, le fece nel piede di marmo uno intrecciamento di mostri marini tutti tondi straforati, con alcune code aviluppate insieme così bene, che in quel genere non si può far meglio. E ciò fatto, condusse la tazza d’un marmo stato condotto molto prima a Castello, insieme con una gran tavola pur di marmo, dalla villa dell’Antella, che già comperò Messer Ottaviano de’ Medici da Giuliano Salviati. Fece dunque il Tribolo per questa commodità prima che non arebbe per aventura fatto, la detta tazza, facendole intorno un ballo di puttini posti nella gola, che è appresso al labbro della tazza, i quali tengono certi festoni di cose marine traforati nel marmo con bell’artefizio. E così il piede, che fece sopra la tazza, condusse con molta grazia e con certi putti e maschere, per gettare acqua, bellissimi. Sopra il quale piede era d’animo il Tribolo che si ponesse una statua di bronzo, alta tre braccia, figurata per una Fiorenza, a dimostrare che dai detti monti Asinaia e Falterona vengono l’acque d’Arno e Mugnone a Fiorenza. Della quale figura aveva fatto un bellissimo modello, che spremendosi con le mani i capelli, ne faceva uscir acqua. Condotta poi l’acqua sul primo delle trenta braccia sotto il laberinto, diede principio alla fonte grande, che avendo otto facce, aveva a ricevere tutte le sopra dette acque nel primo bagno, cioè quelle dell’acque del laberinto e quelle parimente del condotto maggiore. Ciascuna dunque dell’otto facce saglie un grado alti un quinto, et ogni angolo dell’otto facce ha un risalto, come anco avea le scale che risaltando salgono ad ogni angolo scaglione di due quinti. Talché ripercuote la faccia del mezzo delle scale nei risalti, e vi muore il bastone, che è cosa bizzarra a vedere e molto commoda a salire. Le sponde della fonte hanno garbo di vaso et il corpo della fonte, cioè dentro dove sta l’acqua, gira intorno. Comincia il piede in otto facce, e seguita con otto sederi fin presso al bottone della tazza, sopra il quale seggono otto putti in varie attitudini e tutti tondi e grandi quanto il vivo, et incatenandosi con le braccia e con le gambe insieme fanno bellissimo vedere e ricco ornamento. E perché l’aggetto della tazza, che è tonda, ha di diametro sei braccia, traboccando del pari l’acque di tutta la fonte, versa intorno intorno una bellissima pioggia a uso di grondaia nel detto vaso a otto facce, onde i detti putti, che sono in sul piede della tazza, non si bagnano, e pare che mostrino con molta vaghezza quasi fanciullescamente essersi là entro per non bagnarsi scherzando ritirati intorno al labro della tazza, la quale nella sua semplicità non si può di bellezza paragonare. Sono dirimpetto ai quattro lati della crocera del giardino, quattro putti di bronzo a giacere scherzando in varie attitudini, i quali se bene sono poi stati fatti da altri, sono secondo il disegno del Tribolo. Comincia sopra questa tazza un altro piede, che ha nel suo principio, sopra alcuni risalti, quattro putti tondi di marmo, che stringono il collo a certe oche che versono acqua per bocca. E quest’acqua è quella del condotto principale che viene dal laberinto, la quale a punto saglie a questa altezza. Sopra questi putti è il resto del fuso di questo piede, il quale è fatto con certe cartelle che colono acqua con strana bizzarria e ripigliando forma quadra sta sopra certe maschere molto ben fatte. Sopra poi è un’altra tazza minore nella crocera della quale, al labbro, stanno appiccate con le corna quattro teste di capricorno in