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PITTURA 47
fogli, ringrandendoli a proporzione. Et se in quegli fussero prospettive, o casamenti, si ringrandiscono con la Rete; La qual’è una Graticola di quadri piccoli ringrandita nel cartone; che riporta giustamente ogni cosa. Perche chi ha tirate le prospettive ne’ disegni piccoli, cavate di su la pianta, alzate col profilo, et con la intersecazione, et col punto fatte diminuire, e sfuggire; Bisogna che le riporti proporzionate in sul Cartone. Ma del modo del tirarle, perche ella è cosa fastidiosa, et difficile a darsi ad intendere; non voglio io parlare altrimenti. Basta, che le prospettive son belle tanto, quanto elle si mostrano giuste alla loro veduta, et sfuggendo si allontanano dall’occhio. Et quando elle sono composte con variato, et bello ordine di casamenti. Bisogna poi, che ’l pittore habbia risguardo a farle con proporzione sminuire con la dolcezza de’ colori, laqual è nell’artefice una retta discrezione, et un giudicio buono, la causa del quale si mostra nella difficultà delle tante linee confuse colte dalla pianta, dal profilo, et intersecazione, che ricoperte dal colore restano una facillissima cosa, laqual fa tenere l’artefice dotto, intendente, et ingegnoso nell’arte.

Usono ancora molti maestri innanzi, che faccino la storia nel cartone; fare un modello di terra in su un piano, con situar tonde tutte le figure, per vedere gli sbattimenti, cioè l’ombre, che da un lume si causano adosso alle figure, che sono quell’ombra tolta dal sole, ilquale piu crudamente, che il lume le fa in terra nel piano per l’ombra della figura. Et di quì ritraendo il tutto della opra hanno fatto l’ombre, che percuotono adosso a l’una, et l’altra figura, onde ne vengono i cartoni, et l’opera, per queste fatiche, di perfezzione, et di forza piu finiti, et da la carta si spiccano per il rilievo. Il che dimostra il tutto piu bello, et maggiormente finito. Et quando questi cartoni al fresco, o al muro s’adoprano, ogni giorno nella commettitura se ne taglia un pezzo, et si calca sul muro che sia incalcinato di fresco, et pulito eccellentemente. Questo pezzo del cartone si mette in quel luogo, dove s’ha a fare la figura, et si contrassegna; perche l’altro di, che si voglia rimettere un’altro pezzo, si riconosca il suo luogo apunto; et non possa nascere errore. Appresso, per i dintorni del pezzo detto, con un ferro si va calcando in su l’intonaco della calcina, la quale per essere fresca, acconsente alla carta: et cosi ne rimane segnata. Per il che si lieva via il cartone, et per que’ segni, che nel muro sono calcati, si va con i colori lavorando; et cosi si conduce il lavoro in fresco, o in muro. Alle tavole, et alle tele si fa il medesimo calcato; ma il cartone d’un pezzo, salvo, che bisogna tingere di dietro il cartone, con carboni, o polvere nera, accioche segnando poi col ferro, egli venga profilato, et disegnato nella tela, o tavola. Et per questa cagione i cartoni si fanno per compartire, che l’opra venga giusta, e misurata. Assai pittori sono, che per l’opre a olio sfuggono cio, ma per il lavoro in fresco non si può sfuggire, che non si faccia. Ma certo chi trovò tal invenzione, hebbe buona fantasia, atteso, che ne’ cartoni si vede il giudizio di tutta l’opra insieme, et si acconcia, et guasta, finche stiano bene. Il che nell’opra poi non puo farsi.


De li scorti delle figure al disotto, in su, et di quelli in piano.     Cap. XVII.


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Anno havuto gli artefici nostri una grandissima avvertenza nel fare scortare le figure, cioè nel farle apparire di piu quantità, che elle nonso

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