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TADDEO GADDI 181

(versione diplomatica)


(versione critica)


facilitato Giotto et imparatolo, ebbe tempo d’aggiugnere qualche cosa e migliorare il colorito. Fu sepolto Taddeo da Agnolo e Giovanni suoi figliuoli in Santa Croce nel primo chiostro e nella sepoltura ch’egli aveva fatta a Gaddo suo padre; e fu molto onorato con versi da’ virtuosi di quel tempo, come uomo che molto aveva meritato per costumi e per aver condotto con bell’ordine, oltre alle pitture, molte fabriche nella sua città commodissime; et oltr’a quello che s’è detto, per avere sollecitamente e con diligenza esseguita la fabrica del campanile di S. Maria del Fiore, col disegno lasciato da Giotto suo maestro; il quale campanile fu di maniera murato, che non possono commettersi pietre con più diligenza, nè farsi più bella torre per ornamento, per spese e per disegno. L’epitaffio che fu fatto a Taddeo fu questo che qui si legge:

Hoc uno dici poterat Florentia felix vivente: at certa est non potuisse mori.

Fu Taddeo molto resoluto nel disegno, come si può vedere nel nostro libro dov’è disegnata di sua mano la storia che fece nella capella di S. Andrea in Santa Croce di Firenze.

IL FINE DELLA VITA DI TADDEO GADDI PITTOR FIORENTINO