Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/386

Da Wikisource.
294 SECONDA PARTE

mette ogni anno fuori a dì due di giugno e vi si posa sopra poi che è stata portata dagli uomini di detta Compagnia solennemente a processione insino alla chiesa di detti Santi, una cassa d’argento lavorata da Forzore orefice, fratello di Parri, dentro la quale sono i corpi di detti Santi Laurentino e Pergentino; si mette fuori dico, e si fa il detto altare sotto una coperta di tende in sul canto della Croce dove è la detta chiesa, perchè essendo ella piccola non potrebbe capire il popolo che a quella festa concorre. La predella sopra la quale posa la detta tavola, contiene di figure piccole il martirio di que’ due Santi, tanto ben fatto che è certo per cosa piccola una maraviglia. È di mano di Parri nel Borgo a Piano sotto lo sporto d’una casa, un tabernacolo, dentro al quale è una Nunziata in fresco, che è molto lodata; e nella Compagnia de’ Puraccioli a S. Agostino, fè in fresco una S. Caterina vergine e martire bellissima. Similmente nella chiesa di Muriello alla Fraternità de’ Cherici, dipinse una Santa Maria Maddalena di tre braccia. Et in S. Domenico, dove all’entrare della porta sono le corde delle campane, dipinse la capella di S. Niccolò in fresco, dentrovi un Crucifisso grande con quattro figure, lavorato tanto bene che par fatto ora. Nell’arco fece due storie di S. Niccolò, cioè quando getta le palle d’oro alle pulzelle, e quando libera due dalla morte; dove si vede il carnefice apparecchiato a tagliare loro la testa, molto ben fatto. Mentre che Parri faceva quest’opera, fu assaltato da certi suoi parenti armati con i quali piativa non so che dote; ma perchè vi sopragiunsono subito alcuni, fu soccorso di maniera che non gli feciono alcun male. Ma fu nondimeno, secondo che si dice, la paura che egli ebbe cagione che, oltre al fare le figure pendenti in sur un lato, le fece quasi sempre da indi in poi spaventaticce. E perchè si trovò molte fiate lacero dalle male lingue e dai morsi dell’invidie, fece in questa capella una storia di lingue che abruciavano, et alcuni diavoli che intorno a quelle facevano fuoco; in aria era un Cristo che le malediceva e da un lato queste parole: "A lingua dolosa". Fu Parri molto studioso delle cose dell’arte e disegnò benissimo, come ne dimostrano molti disegni che ho veduti di sua mano; e particolarmente un fregio di venti storie della vita di S. Donato, fatto per una sua sorella che ricamava eccellentemente. E si stima lo facesse perchè s’avesse a fare ornamento all’altar maggiore di Vescovado. E nel nostro libro sono alcune carte da lui disegnate di penna molto bene. Fu ritratto Parri da Marco da Monte Pulciano, discepolo di Spinello, nel chiostro di S. Bernardo d’Arezzo. Visse anni LVI; e si abreviò la vita, per essere di natura malinconico, solitario e troppo assiduo negli studi dell’arte et al lavorare. Fu sotterrato in S. Agostino nel medesimo sepolcro dove era stato posto Spinello suo padre, e recò dispiacere la sua morte a tutti i virtuosi, che di lui ebbono cognizione, etc.

FINE DELLA VITA DI PARRI SPINELLI PITTORE