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422 SECONDA PARTE

profitto nell’arte. Costò questa sepoltura a tutte sue spese lire 1600 e la finì nel 1481; della quale acquistò molto onore, e per questo gli fu allogato a fare nel Vescovado di Fiesole, a una cappella vicina alla maggiore a man dritta salendo, un’altra sepoltura per il vescovo Lionardo Salutati, vescovo di detto luogo; nella quale egli lo ritrasse in pontificale, simile al vivo quanto sia possibile. Fece per lo medesimo vescovo una testa d’un Cristo di marmo grande quanto il vivo e molto ben lavorata, la quale fra l’altre cose dell’eredità rimase allo spedale degl’Innocenti; et oggi l’ha il molto reverendo don Vincenzio Borghini, priore di quello spedale, fra le sue più care cose di quest’arti delle quali si diletta quanto più non saprei dire. Fece Mino nella pieve di Prato un pergamo tutto di marmo, nel quale sono storie di Nostra Donna condotte con molta diligenza e tanto ben commesse, che quell’opera par tutta d’un pezzo. È questo pergamo in sur un canto del coro, quasi nel mezzo della chiesa, sopra certi ornamenti fatti d’ordine dello stesso Mino; il quale fece il ritratto di Piero di Lorenzo de’ Medici e quello della moglie, naturali e simili affatto. Queste due teste stettono molti anni sopra due porte in camera di Piero, in casa Medici, sotto un mezzo tondo; dopo, sono state ridotte con molti altri ritratti d’uomini illustri di detta casa nella guardaroba del signor duca Cosimo. Fece anco una Nostra Donna di marmo, ch’è oggi nell’udienza dell’Arte de’ Fabricanti; et a Perugia mandò una tavola di marmo a Messer Baglione Ribi, che fu posta in San Piero alla cappella del Sagramento, la qual opera è un tabernacolo in mezzo d’un San Giovanni e d’un San Girolamo, che sono due buone figure di mezzo rilievo. Nel Duomo di Volterra parimente è di sua mano il tabernacolo del Sagramento, e due Angeli che lo mettono in mezzo, tanto ben condotti e con diligenza, che è questa opera meritamente lodata da tutti gl’artefici. Finalmente volendo un giorno Mino muovere certe pietre si affaticò, non avendo quegli aiuti che gli bisognavano, di maniera che, presa una calda, se ne morì; e fu nella calonaca di Fiesole dagl’amici e parenti suoi onorevolmente sepellito l’anno 1486. Il ritratto di Mino è nel nostro libro de’ disegni non so di cui mano; perchè a me fu dato con alcuni disegni fatti col piombo dallo stesso Mino, che sono assai belli.

FINE DELLA VITA DI MINO, SCULTORE DA FIESOLE

VITA DI LORENZO