Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/71

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GIOVAMBATISTA ADRIANI.

ce guardare, che’ non fuße da alcuno noiato, o offeſo. e perche egli non ſi haueße a ſcioperare, ſpeſſo andaua à viſitarlo. e tralaſciata la cura delle armi, e dell’hoste molte volte staua a vederlo dipignere fra i romori del campo, & il percuotere delle mura. e quinci ſi diſſe, poi che quella dipintura, che egli allora haueua fra mano, fu lauorata ſotto il coltello. e queſto fu quel Satiro di marauiglioſa bellezza, il quale, percioche egli appoggiandoſi a vna colonna ſi ripoſaua, hebbe nome il Satiro ripoſanteſi, il quale, quaſi nullo altro penſiero lo toccaſſe, miraua fiſo vna ſampogna, che egli teneua in mano. Sopra a quella colonna, haueua anco quel maeſtro dipinta vna quaglia tanto pronta, e tanto bella, che non era alcuno, che ſenza marauiglia la riguardaſſe. alla quale le dimestiche tutte cantauano, inuitandola a cõbattere. molte altre opere di questo artefice ſi laſciono indrieto per andare a gli altri, che hebbero pregio di cotale arte. Fra i quali fu al medeſimo tempo Aſclepiodoro, il quale nella proportione valſe vn mondo; e però da Apelle era in queſto marauiglioſamente lodato. hebbe da Mnaſone prencipe de gli Elatenſi, per dodici dei dipintili, trecento mine per ciaſcuno. Fra questi, merita d’eſſer raccontato Nicomaco, figliuolo, o diſcepolo di Ariſtodemo, il quale dipinſe Proſerpina rapita da Plutone, la qual tauola era in Roma nel Campidoglio ſopra la cappella della Giouentù. e nel medeſimo luogo vn’altra pur di ſua mano, doue ſi vedeua vna Vittoria, la quale in alto ne portaua vn carro inſieme con i cauagli. Dipinſe anco Apollo, e Diana, e Rhea madre de gli Dei, ſedente ſopra vn leone. medeſimamente alcune giouenche con alquanti ſatiri appreſſo, in atto di volere inuolandole trafugar via, & vna Scilla, che era a Roma nel tempio della Pace. niuno di lui in queſta arte fu piu presto di mano. e ſi dice, che hauendo tolto a dipignere vn ſepolcro, che faceua fare a Teleſte poeta Ariſtrato prencipe de’ Sicionij, in termine di non molto tempo, & eſſendo venuto tardi a l’opera, e crucciandoſene, e minacciandolo Ariſtrato, egli in pochißimi giorni lo dette compito con preſtezza, & deſtrezza marauiglioſa. Diſcepoli ſuoi furono Aristide fratello ſuo, & Ariſtocle figliuolo, e Philoxeno d’Heretria. di cui ſi dice eſſere ſtata vna tauola fatta per Caſſandro Re, entroui ritratta la battaglia d’Aleſſandro con i Perſi. la qual fu tale, che non merita d’eſſere laſciata indietro per alcun’altra. Fece molte altre coſe ancora, imitando la prestezza del maeſtro, & trouando nuoue vie, e piu breui di dipignere. A queſti ſi aggiunghino Nicofane gentile, e pulito artefice, e Perſeo diſcepolo d’Apelle, il quale molto fu da meno del maestro. Furono al medeſimo tempo alcuni altri, che partendoſi da quella maniera grãde di queſti detti di ſopra eſercitarono l’ingegno, e l’arte in coſe molto piu baſſe, ma che furono tenute in pregio aſſai, ne meno stimate delle altre. Tra i quali fu Pireo, che dipigneua, e ritraeua botteghe di barbieri, di calzolai, tauerne, aſini, lauoratori, e coſi fatte coſe, onde egli traſſe anco il ſopranome, che ſi chiamaua il dipintore delle coſe baſſe. le quali, nõdimeno per eſſere lauorate cõ bella arte non erano stimate meno, che le magnifiche, & le honorate. Altri fu che dipinſe molto bene le ſcene delle comedie, & da questo hebbe nome, & altri altre diuerſe coſe, variando aſſai dalli graui, e celebrati pittori, non ſenza



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