Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 1-2, 1568.djvu/89

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GIOVAMBATISTA ADRIANI.

medeſimo Fidia anco Agoraclito da Paro a lui per il fiore della eta molto caro. onde molti credettero che Fidia a queſto giouane donaſſe molte delle ſue opere. lauorarono questi duoi diſcepoli di Fidia a pruoua ciaſcuno una Venere, e fu giudicato vincitore l’Athenieſe nõ gia per la bellezza della opera: ma percioche i Cittadini Athenieſi, che ne deueuano eſſer giudici piu fauorarono l’artefice lor cittadino, che il foreſtiero. di che sdegnato Agoracrito uendè quella ſua figura cõ patto che mai la nõ ſi doueſſe portare in Athene, e la chiamò lo sdegno. laquale fu poi poſta pur nella terra Attica in un Borgo che ſi chiamaua Rannunte: la qual figura Marco Varrone uſaua dire che gli pareua che di bellezza auanzaſſe ogn’altra. Erano ancora di mano di questo medeſimo Agoracrito nel tempio della madre degli Dei pure in Athene alcune altre opere molto eccellenti. Ma che quel Fidia maeſtro di queſti due fuſſe di tutti li artefici cotali eccellentißimo niuno fu che io creda che ne dubitaße gia mai, ne ſolo per quelle nobilißime figure grande di Gioue d’auorio, ne per quella Minerua d’Athene pur d’auorio, e d’oro di 26. cubiti d’altezza, ma non meno per le piccioli, e per le minime: delle quali in quella Minerua n’era un numero infinito, le quali non ſi debbono laſciare che le non ſi cõtino. dicono adunche, che nello ſcudo della Dea, e nella parte che rileua era ſcolpita la battaglia che gia anticamẽte fecero gli Athenieſi con le Amazone. e nel cauo di drento i giganti che cõbatteuano con li Dei, e nelle pianelle il conflitto de Centauri, e de Lapithi, e cio con tanta maeſtria, e ſottigliezza che non ui rimaneua parte alcuna, che non fuße marauiglioſamẽte lauorata. nella baſe erano ritratti i xii Dei che pareua che conoſceſſero la uittoria di bellezza ecceßiua. ſimilmente faceua marauiglia il drago ritratto nello ſcudo, e ſotto l’asta una Sfinge di bronzo. habbiamo uoluto agiugnere anco questo di quel nobile artefice non mai a baſtanza lodato, accio ſi ſappi l’eccellenza di lui non ſolo nelle grandi opere, ma nelle minori ancora, & nelle minime, & in ogni ſorta di rileuo eſſere ſtata ſingolare. fu di poi Praßitele, ilquale nelle figure di marmo come che egli fuſſe anco eccellente nel metallo, fu maggiore di ſe steſſo. Molte delle ſue opere in Athene ſi uedeuano nel Ceramico. ma fra le molte eccellenti, e non ſolo di Praßitele, ma di qualunche altro maeſtro ſingolare in tutto il mondo, e piu chiara, e piu famoſa quella Venere, laqual ſol per uedere, e nõ per altra cagione alcuna molti di lontano paeſe nauigauano a Gnido. Fece queſto artefice due figure di Venere, l’una ignuda, e l’altra ueſtita, e le uendè un medeſimo pregio: la ignuda comperarono quei di Gnido. laquale fu tenuta di gran lunga migliore, e la quale Nicomede Re volle da loro comperare offerendo di pagare tutto il debito che haueua il lor comune, che era grandiſſimo. i quali eleſſero innanzi di priuarſi d’ogni altra ſuſtanza, e rimaner mendichi che di ſpogliarſi di coſi bello ornamento, e fecero ſauiamente: percioche quanto haueua di buono quel luogo che per altro non era in pregio lo haueua da questa bella ſtatua. la cappelletta doue ella ſi teneua chiuſa, ſi apriua d ogn’intorno, talmente che la bellezza della Dea, laquale non haueua parte alcuna che non moueſſe a marauiglia ſi poteua per tutto uedere. Diceſi che fu chi innamorandoſene ſi naſcoſe nel tempio, e che l’abbracciò, e che



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