Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/190

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Raffaello, egli se ne tornò a Modana, dove fece molte opere, et in fra l’altre per una Confraternita di Battuti fece in una tavola a olio San Giovanni che battezza Cristo, e nella chiesa de’ Servi in un’altra tavola San Cosmo e Damiano con altre figure. Dopo, avendo preso moglie, ebbe un figliuolo che fu cagione delle sua morte; perché venuto a parole con alcuni suoi compagni, giovani modanesi, n’amazzò uno. Di che portata la nuova a Pellegrino, egli, per soccorrere al figliuolo, acciò non andasse in mano della giustizia, si mise in via per trafugarlo. Ma non essendo ancora molto lontano da casa, lo scontrarono i parenti del giovane morto, i quali andavano cercando l’omicida; costoro dunque, affrontando Pellegrino, che non ebbe tempo a fuggire, tutti infuriati poiché non avevano potuto giugnere il figliuolo, gli diedero tante ferite, che lo lasciarono in terra morto. Dolse molto ai Modanesi questo caso, conoscendo essi che per la morte di Pellegrino restavano privi di uno spirito veramente peregrino e raro. Fu coetaneo di costui Gaudenzio Milanese, pittore eccellente, pratico et espedito, il quale in fresco fece in Milano molte opere, e particularmente ai frati della Passione un Cenacolo bellissimo, che per la morte sua rimase imperfetto. Lavorò anco a olio eccellentemente, e di sua mano sono assai opere a Vercelli et a Veralla molto stimate.