Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/226

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volentieri a San Daniello, castello lontano da Udine dieci miglia, et avendo in quello preso moglie e dimorandovi il più del tempo, fu non Martino da Udine, ma Pellegrino da San Daniello poi sempre chiamato. Fece costui in Udine molte pitture, delle quali ancora si veggiono i portegli dell’organo vecchio, nelle facce de’ quali, dalla banda di fuori, è finito uno sfondato d’un arco in prospettiva, dentro al quale è San Piero che siede fra una moltitudine di figure e porge un pasturale a Santo Ermacora vescovo. Fece parimente nel didentro di detti sportelli, in alcuni sfondati, i quattro Dottori della Chiesa in atto di studiare. Nella capella di S. Gioseffo fece una tavola a olio disegnata e colorita con molta diligenza, dentro la quale è nel mezzo detto San Giuseppo in piedi con bell’attitudine e posar grave; et appresso a lui il Nostro Signor piccol fanciullo, et a basso San Giovanni Battista in abito di pastorello et intentissimo nel suo Signore. E perché questa tavola è molto lodata, si può credere quello che si dice, cioè che egli la facesse a concorrenza del detto Giovanni e che vi mettesse ogni studio per farla, come fu, più bella che quella che esso Giovanni fece del San Marco, come si è detto di sopra. Fece anco Pellegrino in Udine in casa Messer Pré Giovanni, agente degl’illustri signori della Torre, una Giuditta dal mezzo in su in un quadro, con la testa di Oloferne in una mano, che è cosa bellissima. Vedesi di mano del medesimo nella terra di Civitale, lontano a Udine otto miglia, nella chiesa di S. Maria, sopra l’altare maggiore, una tavola grande a olio compartita in più quadri, dove sono alcune teste di vergini et altre figure con molta bell’aria. E nel suo castello di San Daniello dipinse a S. Antonio, in una capella a fresco, istorie della Passione di Gesù Cristo molto eccellentemente; onde meritò che gli fusse pagata quell’opera più di mille scudi. Fu costui per le sue virtù molto amato dai duchi di Ferrara, et oltre agl’altri favori e molti doni, ebbe per lor mezzo due canonicati nel Duomo d’Udine per alcuni suoi parenti. Fra gl’allievi di costui, che furono molti e de’ quali si servì pur assai ristorandogli largamente, fu assai valente uno di nazione greco, che ebbe bellissima maniera e fu molto imitatore di Pellegrino. Ma sarebbe stato a costui superiore Luca Monverde da Udine, che fu molto amato da Pellegrino, se non fusse stato levato dal mondo troppo presto e giovanetto affatto. Pure rimase di sua mano una tavola a olio, che fu la prima e l’ultima, sopra l’altare maggiore di S. Maria delle Grazie in Udine, dentro la quale, in uno sfondato in prospettiva, siede in alto una Nostra Donna col Figliuolo in collo, la quale fece dolcemente sfuggire, e nel piano da basso sono due figure per parte, tanto belle, che ne dimostrano che se più lungamente fusse vivuto sarebbe stato eccellentissimo. Fu discepolo del medesimo Pellegrino, Bastianello Florigorio, il quale fece in Udine sopra l’altar maggiore di S. Giorgio, in una tavola, una Nostra Donna in aria con infinito numero di putti, che in varii gesti la circondano adorando il Figliuolo, ch’ella tiene in braccio sotto un paese molto ben fatto. Vi è anco un S. Giovanni molto bello e S. Giorgio armato sopra un cavallo che, scortando in attitudine fiera, amazza con la lancia il serpente mentre la donzella, che è là da canto, pare che ringrazii Dio e la gloriosa Vergine del soccorso mandatogli. Nella testa del San Giorgio, dicono che Bastianello ritrasse se medesimo. Dipinse