Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/241

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hanno essi fatto all’arte della pittura, per la bella maniera che avevano e per la bella facilità, che tutti gli altri da Cimabue in qua insieme non hanno fatto. Laonde si è veduto di continuo, et ancor si vede per Roma, tutti i disegnatori essere più volti alle cose di Polidoro e di Maturino, che a tutte l’altre pitture moderne. Fecero in Borgo Nuovo una facciata di graffito, e sul canto della Pace un’altra di graffito similmente; e poco lontano a questa, nella casa degli Spinoli per andar in Parione, una facciata, dentrovi le lotte antiche, come si costumavano, et i sacrifizii e la morte di Tarpea. Vicino a Torre di Nona verso il ponte S. Angelo si vede una facciata piccola col trionfo di Camillo et un sacrifizio antico. Nella via, che camina, all’imagine di Ponte è una facciata bellissima con la storia di Perillo, quando egli è messo nel toro di bronzo da lui fabbricato, nella quale si vede la forza di coloro che lo mettono in esso toro, et il terrore di chi aspetta vedere tal morte inusitata. Oltra che vi è a sedere Falari (come io credo) che comanda con imperiosità bellissima che e’ si punisca il troppo feroce ingegno che aveva trovato crudeltà nuova per ammazzar gli uomini con maggior pena. Et in questa si vede un fregio bellissimo di fanciulli figurati di bronzo, et altre figure. Sopra questa fece poi un’altra facciata di quella casa stessa, dove è la imagine che si dice di Ponte, ove con l’ordine senatorio vestito nello abito antico romano più storie da loro figurate si veggono. Et alla piazza della Dogana allato a S. Eustachio una facciata di battaglie. E dentro in chiesa a man destra entrando si conosce una cappellina con le figure dipinte da Polidoro. Fecero ancora sopra Farnese un’altra de’ Cepperelli, et una facciata dietro alla Minerva, nella strada che va a’ Maddaleni, dentrovi storie romane, nella quale, fra l’altre cose belle si vede un fregio di fanciulli di bronzo contrafatti che trionfano, condotto con grandissima grazia e somma bellezza. Nella faccia de’ Buoni Auguri, vicino alla Minerva, sono alcune storie di Romolo bellissime, cioè quando egli con l’aratro disegna il luogo per la città, e quando gli avoltoi gli volano sopra; dove, imitando gli abiti, le cere e le persone antiche, pare veramente che gli uomini siano quelli istessi. E nel vero che di tal magisterio nessuno ebbe mai in quest’arte né tanto disegno, né più bella maniera, né sì gran pratica o maggior prestezza. E ne resta ogni artefice sì maravigliato, ogni volta che quelle vede, ch’è forza stupire che la natura abbia in questo secolo potuto avere forza di farci per tali uomini veder i miracoli suoi. Fecero ancora, sotto Corte Savella, nella casa che comperò la signora Gostanza, quando le Sabine son rapite; la qual istoria fa conoscere non meno la sete et il bisogno del rapirle, che la fuga e la miseria delle meschine portate via da diversi soldati, et a cavallo et in diversi modi. E non sono in questa sola simili avvertimenti, ma anco e molto più nelle istorie di Muzio e d’Orazio, e la fuga di Porsena re di Toscana. Lavorarono nel giardino di Messer Stefano dal Bufalo, vicino alla fontana di Trevi, storie bellissime del fonte di Parnaso. E vi fecero grottesche e figure piccole, colorite molto bene. Similmente nella casa del Baldassino, da S. Agostino, fecero graffiti e storie, e nel cortile alcune teste d’imperatori sopra le finestre. Lavorarono in Monte Cavallo vicino a S. Agata una facciata dentrovi infinite e diverse storie, come quando Tuzia vestale porta dal Tevere al tempio