Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/308

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anni cinquantacinque e morì a dì sedici di maggio 1529, e fu sepolto in San Domenico accanto a suo padre, e volle essere portato alla sepoltura vestito da frate di San Francesco. Fu persona tanto da bene e così relligiosa e costumata, che mai s’udì uscire di sua bocca parola che meno fusse che onesta. Fu discepolo di Francesco e seppe molto più che il maestro Paulo Cavazzuola veronese, il quale fece molte opere in Verona: dico in Verona, perché in altro luogo non si sa che mai lavorasse. In San Nazzario, luogo de’ monaci neri in Verona, dipinse molte cose a fresco, vicino a quelle di Francesco suo maestro, che tutte sono andate per terra nel rifarsi quella chiesa dalla pia magnanimità del reverendo padre don Mauro Lonichi, nobile veronese et abbate di quel monasterio. Dipinse similmente a fresco, sopra la casa vecchia de’ Fumanelli nella via del Paradiso, la Sibilla che mostra ad Augusto il Signor Nostro in aria nelle braccia della Madre; la quale opera, per delle prime che Paulo facesse, è assai bella. Alla capella de’ Fontani, in Santa Maria in Organi, dipinse, pure a fresco, due Angioli nel di fuori di detta capella, cioè San Michele e San Raffaello. In Santa Eufemia, nella strada dove risponde la capella dell’Angelo Raffaello, sopra una finestra che dà lume a un ripostiglio della scala di detto Angelo, dipinse quello, et insieme con esso Tobia, guidato da lui nel viaggio, che fu bellissima operina. A San Bernardino fece, sopra la porta del Campanello, un San Bernardino a fresco in un tondo, e nel medesimo muro più a basso, sopra l’uscio d’un confessionario, pur in un tondo, un San Francesco che è bello e ben fatto, sì come è anco il S. Bernardino. E questo è quanto ai lavori che si sa Paulo aver fatto in fresco. A olio poi nella chiesa della Madonna della Scala, all’altare della Santificazione, dipinse in un quadro un San Rocco a concorrenza del San Bastiano che, all’incontro, dipinse nel medesimo luogo il Moro; il quale San Rocco è una bellissima figura. Ma in San Bernardino è il meglio delle figure che facesse mai questo pittore, perciò che tutti i quadri grandi, che sono all’altare della croce, intorno all’ancona principale, sono di sua mano, eccetto quello dove è il Crocifisso, la Madonna e San Giovanni, che è sopra tutti gl’altri, il quale è di mano di Francesco suo maestro. A lato a questo fece Paulo due quadri grandi nella parte di sopra: in uno de’ quali è Cristo alla colonna battuto e, nell’altro, la sua Coronazione dipinse con molte figure alquanto maggiori che il naturale. Più a basso nel primo ordine, cioè nel quadro principale, fece Cristo deposto di croce, la Madonna, la Maddalena, San Giovanni, Nicodemo e Giuseppo, et in uno di questi ritrasse se stesso tanto bene che par vivissimo, in una figura che è vicina al legno della croce, giovane, con barba rossa e con uno scuffiotto in capo, come allora si costumava di portare. Dal lato destro fece il Signore nell’orto con i tre Discepoli appresso, e dal sinistro dipinse il Medesimo con la croce in spalla, condotto al monte Calvario. La bontà delle quali opere, che fanno troppo paragone a quelle che nel medesimo luogo sono di mano del suo maestro, daranno sempre luogo a Paulo fra i migliori artefici. Nel basamento fece alcuni Santi dal petto in su, che sono tutti ritratti di naturale. La prima figura con l’abito di San Francesco, fatta per un beato, è il ritratto di fra’ Girolamo Reccalchi, nobile veronese. La figura, che è a canto a questa, fatta per San Bonaventura, è il ritratto di fra’ Bonaventura Riccalchi, fratello