Pagina:Vasari - Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-1, 1568.djvu/349

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chiarezza delle storie. Di che ha meritato e merita gran lode. E chi l’ha tassato ne’ libri delle medaglie, ha avuto il torto: perciò che chi considererà le fatiche che ha fatto e quanto siano utili e belle, lo scuserà se in qualche cosa di non molta importanza avesse fallato; e quelli errori che non si fanno se non per male informazioni, o per troppo credere o avere, con qualche ragione, diversa openione dagl’altri, sono degni di esser scusati: perché di così fatti errori hanno fatto Aristotile, Plinio e molti altri. Disegnò anco Enea, a commune sodisfazione et utile degl’uomini, cinquanta abiti di diverse nazzioni, cioè come costumano di vestire in Italia, in Francia, in Ispagna, in Portogallo, in Inghilterra, in Fiandra et in altre parti del mondo, così gl’uomini come le donne, e così i contadini come i cittadini. Il che fu cosa d’ingegno e bella e capricciosa. Fece ancora un albero di tutti gl’imperadori, che fu molto bello. Et ultimamente, dopo molti travagli e fatiche, si riposa oggi sotto l’ombra d’Alfonso Secondo, duca di Ferrara: al quale ha fatto un albero della genealogia de’ marchesi e duchi estensi. Per le quali tutte cose, e molte altre che ha fatto e fa tuttavia, ho di lui voluto fare questa onorata memoria fra tanti virtuosi. Si sono adoperati intorno agl’intagli di rame molti altri, i quali, se bene non hanno avuto tanta perfezzione, hanno nondimeno con le loro fatiche giovato al mondo e mandato in luce molte storie et opere di maestri eccellenti, e dato commodità di vedere le diverse invenzioni e maniere de’ pittori a coloro che non possono andare in que’ luoghi dove sono l’opere principali, e fatto avere cognizione agl’oltramontani di molte cose che non sapevano. Et ancor che molte carte siano state mal condotte dall’ingordigia degli stampatori, tirati più dal guadagno che dall’onore, pur si vede, oltre quelle che si son dette, in qualcun’altra essere del buono, come nel disegno grande della facciata della capella del papa, del Giudizio di Michelagnolo Buonarruoti, stato intagliato da Giorgio Mantoano; e come nella crucifissione di San Pietro e nella conversione di San Paulo dipinte nella capella Paulina di Roma et intagliate da Giovambatista de’ Cavalieri; il quale ha poi con altri disegni messo in istampe di rame la meditazione di San Giovanni Battista, il Deposto di croce della capella che Daniello Ricciarelli da Volterra dipinse nella Trinità di Roma, et una Nostra Donna con molti Angeli, et altre opere infinite. Sono poi da altri state intagliate molte cose cavate da Michelagnolo a requisizzione d’Antonio Lanferri, che ha tenuto stampatori per simile essercizio, i quali hanno mandato fuori libri con pesci d’ogni sorte. Et appresso il Faetonte, il Tizio, il Ganimede, i Saettatori, la Baccanaria, il Sogno e la Pietà, e il Crocifisso fatti da Michelagnolo alla Marchesana di Pescara. Et oltre ciò, i quattro Profeti della capella, et altre storie, e disegni stati intagliati, e mandati fuori tanto malamente, che io giudico ben fatto tacere il nome di detti intagliatori e stampatori. Ma non debbo già tacere il detto Antonio Lanferri e Tommaso Barlacchi, perché costoro et altri hanno tenuto molti giovani a intagliare stampe con i veri disegni di mano di tanti maestri che è bene tacergli per non essere lungo; essendo stati in questa maniera mandati fuori, non che altre, grottesche, tempii antichi, cornici, base, capitegli e molte altre cose simili con tutte le misure. Là dove, vedendo ridurre ogni cosa in pessima maniera, Sebastian