Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/20

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duodecuplo del valor vero di quella moneta, che si chiamava denaro, e così delle altre. Adattandosi poscia al comune uso di ragguagliare le monete ai nomi divenuti già ideali di lire soldi e danari, determinarono nelle loro tariffe i valori relativi di tutte le monete, dicendo, per esempio, lo Zecchino vaglia tante lire, lo scudo tante lire e tanti soldi ec. Quindi sedotti a poco a poco parte dai pubblici bisogni, parte dall’erronee persuasioni de’ Giureconsulti, che soli avevano il maneggio dei pubblici affari, credettero cosa affatto dipendente dal loro arbitrio l’assegnare un maggiore o minore valor numerario a ciascuna moneta. Non è ancor qui il luogo di mostrar gl’inconvenienti, che nacquero dalle capricciose e sproporzionate fissazioni de’ valori numerarj, fatte alle monete dalle legali tariffe. Ma siccome per un gravissimo sbaglio, che ha occupato la mente dei politici e del popolo, si sono spesse volte confusi i valori numerarj delle monete coi reali, e si è creduto ch’una moneta, cui fosse accresciuto dal Principe in una nuova tariffa il valor numerario, valesse veramente più che non valeva prima, così mi ristringerò in questo capo a svellere questo fatalissimo pregiudizio dalla mente di chiunque ne fosse ancora imbevuto.

In una Nazione, ch’abbia i valori numerarj


cor-