Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/21

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corrispondenti esattamente ai veri valori reciproci delle monete, fingiamo che il Principe con nuova tariffa muti i valori numerarj delle medesime. O saranno cambiati i numerarj di tutte le monete in giusta proporzione, o nò. Se saranno cambiati i numerarj proporzionalmente, talchè così stia il nuovo numerario, per esempio, dello scudo, al numerario antico, come il numerario nuovo del Luigi, dello Zecchino, e di tutte le altre monete, al numerario antico, allora le monete non avranno sofferta variazione alcuna ne’ loro valori reciproci, tanto fra di loro, quanto relativamente ai generi. Si cambierà colle medesime specie d’argento la medesima moneta d’oro. Si comprerà egualmente come prima un cappello con uno Zecchino, due pani colla stessa effettiva moneta di rame ec. solo saranno cambiati i valori numerarj di tutti i generi, e chi aveva mille lire di rendita non ne avrà, per esempio, che 950 ovvero 1050, e ciò che valeva prima una lira, ora si valuterà ventuno o diciannove soldi ec. L’influenza maggiore di un tal cambiamento sarà nei tributi che si danno al Principe, e negli stipendj ch’egli dispensa ai Sudditi, ogni qualvolta siano i medesimi fissati a ragion di valore numerario, e non in monete effettive. Perchè crescendo il numerario delle monete si paghe-


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