Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/45

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zione la proibizione di tutte le monete erose straniere, e di molte monete nobili ancora1. Ma cosa vuol dir altro una moneta cattiva, che una moneta acquistata a maggior costo del di lei vero valore? Infatti, che sia una moneta d’oro o d’argento di fino o di basso titolo cosa importa, se non quando essa li accetta come fina nonostante che contenga molta lega? Ora ciò è quello, che non avverrà mai in un Paese, ove sia libero il corso delle monete. Le straniere monete di basso titolo entreranno per tali, e le nazionali fine esciranno per fine, e non vi sarà mai pericolo, che il Paese resti sprovisto di monete fine, non essendovi alcun profitto ad estrarle per sostituirvi le inferiori.

Il danno poi, che risentono alcune Nazioni dall’introduzione delle monete erose straniere, è


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  1. Alcuni chiamano monete erose quelle, che sono composte d’argento, e di rame, ma contengono più rame ch’argento, e quelle in cui non v’entra che rame le chiamano monete di rame. Io trovo più comodo chiamar monete erose tutte quelle, che hanno per base il rame, sia egli puro, o mescolato d’argento. Quando avrò a parlare particolarmente delle monete composte di rame e d’argento, o di quelle di puro rame, le nominerò in questa guisa distintamente, ma quando dirò erose si deve intendere generalmente di tutte le monete, che hanno il rame per base, come quando dirò monete nobili s’intenderanno le monete d’oro e d’argento di qualunque titolo. Io non voglio disputare sui termini, bastami avere spiegato in qual senso gli adopro per togliere ogni equivoco, o confusione.