Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/107

Da Wikisource.

relazione di francesco morosini 101

e particolari se ne sono grandemente risentiti; oltre le spese eccessive fatte in vestiti, livree e cavalli, che sono tali che e il principe e li particolari se ne risentiranno grandemente per molti anni. Non dico di particolari delle feste, perché sono stati posti alla stampa e cadauno leggendoli può sodisfarsi. Si diede però principio ad esse dall’instituzione di un ordine di cavalleria, introdotta novamente dal signor duca, che si chiama del Tabernacolo del sangue di nostro Signore, in onore e per testimonio della venerazione in che si tiene tre gocciole del sangue di nostro Signore, che si conservano e custodiscono nella chiesa di Sant’Andrea di Mantova. Scrissi li particolari con le mie lettere, e il repeterli è cosa soverchia. Ha procurato il signor duca ottener grazia dalla Sede apostolica di poter disponer di ducati 10.000 all’anno dell’entrate delli monaci di San Benedetto, da essere divisi e applicati a’ cavalieri con titolo di «comende»; ma il papa non vi ha consentito. Ben si può credere che debba tentarlo di nuovo con qualche opportunitá, e che forsi col tempo possa ottenerlo, massime se gli riuscisse il dissegno di aver quel luogo da’ genovesi alla marina e che, col pretesto di armar galee contra li communi nemici, onestasse la sua dimanda.

Sono intervenuti a queste feste, oltre l’ambascialore di Vostra Serenitá, il signor conte Lunardo Valmarana per l’arciduca Ferdinando di Gratz; il quale, si come non ha potuto far di meno di non sostentare con debita riputazione la carica ch’egli teneva, cosí ha trattato meco con ogni termine di onore. Vi è stato anco il signor Alessandro Ridolfi per l’arciduca Mattia, che per le presenti turbolenze di Praga è stato da quell’Altezza mandato al pontefice, e giá deve esser in camino per Spagna. Vi sono anco stati ambasciatori di Baviera e di Lorena e il signor don Antonio de’ Medici per il granduca di Toscana; il quale però nelle lettere credenziali è stato chiamato come ambasciatore e come nipote, e, come tale, lo hanno anco trattato ora come ambasciatore e ora come parente. Fra tutti io ho avuto sempre il luogo superiore, né mai son stato retirato, come hanno fatto tutti gli altri. Convengo però replicare quello che ho scritto: che di volta in volta son stato necessitato assicurarmi del luogo che