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restò interrotta la trattazione. E molto piú chiaramente questo si puoté vedere, quando l’anno 1600 il duca assenti d’alloggiare 4000 spagnuoli nel Monferato a richiesta del conte di Fuentes, con tutto che piú volte avesse prima negato di riceverli. Non devo tacere a questo proposito quello che da alcuni ho sentito a dire in Mantoa, raggionandosi, come si fa, del modo che doverá tenere il duca presente con spagnuoli e come averá da governarsi. Non mancava chi dicesse che lui fosse per dechiarirsi piú apertamente per il re cattolico di quello che aveva fatto il padre, e che convenirla obligarsi di quel modo che fanno altri principi in Italia. Consideravano questi che le ragioni, che avevano persuaso il duca Vicenzo a mantenere quel temperamento ed a stare quasi di mezo tra la parte francese e la spagnuola, erano al presente fatte diverse e variate, poiché la potenza e l’autoritá del re di Spagna non era allora si grande e non doveva dare cosí ragionevole sospetto all’Italia. Che ora spagnuoli si ritrovavano liberi da ogni travaglio di guerra e per mezo de’ nuovi matrimoni restavano uniti con quel regno, che per il passato le faceva contrapeso e sempre aveva fatto ostacolo a’ dissegni loro. Che allora li prencipi di mediocre forze, li quali in Italia non volevano farsi parziali de’ spagnuoli, avevano modo di seguitare la propria inclinazione, poiché vi era chi dava animo e vigore di poterlo fare, essendovi in Francia un cosí gran re; ma che in questi tempi la Francia è mutata incredibilmente dal stato nel qual si trovava in tempo del re Enrico, e quelli che presiedono al governo dimostrano pensieri molto alieni da sostentare le aderenze che teneva in Italia il passato re. Che francesi avevano ultimamente dimostrato di fare dell’amicizia della Serenitá Vostra quasi niuna stima; e pure è principe grande, avendo un suo ministro attraversata la sua lega con Grisoni con quei termini che è molto ben noto. Che con tale operazione quelli che governano quel regno avevano publicato un gran essempio ai principi di Italia, e quasi dechiaritogli quello che potevano sperare in questi tempi dalla amicizia della Francia. Che il duca, avendo una cittadella nel Monferato cosí gelosa, un Stato diviso e da piú bande esposto