Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/137

Da Wikisource.

VI

RELAZIONE

dell’illustrissimo signor GIOANNI DA MULLA

ritornato di ambassator

dal cardinal duca di Mantova Ferdinando

1615

Serenissimo Principe, gravissimo e sapientissimo senato. Nella presente azione, che per ultima parte della mia ambassaria di Mantova mi resta far questa sera alla Serenitá Vostra ed alle Signorie Vostre eccellentissime, posso con veritá constantemente affermare di provar in me stesso molta e grande difficultá: perché, oltre la mia ordinaria debolezza, la poca isperienzia che ho di tutte le cose ed il brevissimo spazio di tempo che mi son fermato in quella corte, maggior e piú grave mi riesce questo peso dal considerare che nel presente ufficio di altro non posso discorrer che o di cose le quali, per le istorie e per altre relazioni di prestantissimi soggetti e per la continuata notizia, che con l’occasion delle turbolenzie passate ha ricevuto di tempo in tempo quest’eccellentissimo senato, sono molto note e molto palesi; o di altre che, essendo fondate solamente sopra la congettura ed il discorso, restano sottoposte alla falacia, alla incertezza ed alla mutabilitá delli accidenti e delle cose del mondo. Onde, come molto volontieri mi sarei liberato da questo grande obligo, cosí, dovendo per obedienza d’un altretanto prudente quanto antico instituto della republica rifferir quello che stimerò degno dell’intelligenza di questo eccellentissimo senato, procurerò di parlar delle cose che possono esser note, come delle forze e dei Stati del signor duca, con molta sobrietá; e di quelle