Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/147

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relazione di gioanni da mulla 141

sonano e cantano per eccellenza. E se bene questa ricreazione della musica costa al signor duca tanto quanto ho giá detto, ne gusta però e gode anco tanto che non credo senti la spesa; e m’affermò piú volte di non aver avuto altro reffrigerio o sollievo in quest’ultimi importantissimi travagli che quello della musica, e che sarebbe talora morto se non avesse avuto questo reffrigerio. E veramente l’inclinazion della natura lo porta incredibilmente al gusto della musica e della poesia. E, perché è di brevissimo sonno, si crede che insino la notte formi nella sua mente qualche composizione; e la mattina nell’uscir delle stanze ha sempre qualche cosa di grazioso da dire e da comunicare con alcuna persona letterata. 11 che non dá satisfazione al resto delli suoi gentiluomini di camera e di corte, che erano soliti di essere piú dimesticamente trattati dal duca Francesco e dal duca Vicenzo, parendo loro che il presente duca non faccia stima d’altri che di chi fa professione di lettere. E fra gli altri è molto favorito dall’Altezza Sua un Giovanni Dimiziano dalla Ceffalonia, suddito di Vostra Serenitá, che fa dell’intrade assai, servitor vecchio del duca e che lo ha servito in Roma quando era cardinale.

È il signor duca inclinato molto alla giustizia e l’ha commandata a’ magistrati molto strettamente, perché la usino indifferentemente con tutti e infino con l’Altezza Sua, se vi fosse alcuno che pretendesse alcuna cosa da lei, ed ha fatto in questi travagli una cosa degna di singoiar lode: che non ha mai voluto che condanna fatta dal fisco cápiti nella sua borsa; e piú tosto che aggravar li sudditi ha fatto dei debiti ed impegnati, come ho detto, li suoi argenti e le sue gioie.

Ha il signor duca un fratello, che è il principe don Vicenzo, e due sorelle, una al presente moglie del duca di Lorena, che ha nome Margherita, e l’altra Leonora, giovane che stava, quando io fui a Mantova, appresso madama di Ferrara, che fu sorella del duca Vicenzo, padre di questi presenti principi. Non devo dar soverchio tedio in discorrer intorno la persona del principe don Vicenzo, perché, essendo stato a Venezia l’anno passato, può esser benissimo in memoria quasi di cadauna dell’Eccellenze