Sua Altezza è ordinaria e si può dir naturale. Ma, per quello
che ho inteso, come si sente non dirò indisposto, ma in alcune
parti o perturbato o alterato o raffredato un poco, decorre
subito a qualche medicamento; e perché meno gli rieschi
molesto, lo prende ridotto a quintaessenza in un piccolo confetto,
onde viene a rendersi di questa maniera maggiormente
spiritoso e potente, per non dir violente ed al suo stomaco
ed alla sua complessione: per opinione commune, apporta anzi
pregiudizio che giovamento. È questo principe di vivissimo ed
acutissimo ingegno, di bel spirito e di grandissima attitudine
a tutte le cose. Ma nei studi particolarmente ha fatto gran
progresso, essendo stato tenuto dal duca Vicenzo suo padre
gran parte della sua gioventú in Germania ed in Pisa in studio,
avendo avuto sempre concetto di applicarlo alla corte di Roma
e che fosse cardinale. Ha una memoria stupenda, e professa di
non si scordar mai quello che una volta abbia veduto o letto;
il che gli riesce anco molto felicemente. Possiede francamente,
oltre l’ordinaria nostra volgar lingua, la latina, la todesca, la
francese e la spagnuola, e legge anco bene l’ebrea e la greca,
se ben in queste non parla né si assicura come fa nell’altre;
ma nella spagnuola e latina compone con tanta facilitá come
farebbe nell’italiana. Ha scritto molto in filosofia ed in teologia,
ma sopra tutto fa professione nelle materie legali e dice apertamente
di aver poco bisogno dell’opinione d’altri dottori.
Nelle sue ragioni con Savoia, per non mostrar tanta sicurezza
di se stesso, non resta di prender il parere d’intendenti, quando
le occorre. Della poesia si diletta estraordinariamente: ha sempre,
come si suol dire, per le mani tutti li buoni poeti antichi
e moderni, cosí volgari come greci e latini, e compone leggiadramente
e gode di raccontar quello che ha composto e che
siano commendate le sue composizioni. Ha gusto grandissimo
della musica ed è in essa molto versato, mettendo egli stesso
con molta facilitá diverse delle sue composizioni in musica, che
le fa poi cantare; e riescono stupendamente, trattenendo, oltre
un pienissimo coro di cantori per la sua capella di Santa Barbara,
tre donne cantatrici ancora, veramente singolari, che