Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/173

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relazione di gioanni da mulla 167

Antonio Veniero, fu dell’illustrissimo ser Gasparo. Delle preclari e singolari qualitá di questo, per tutti i rispetti, nobilissimo soggetto non aspettino l’Eccellenze Vostre che ne sia da me imperfettamente discorso, perché benissimo è noto il pregiudizio che gli potrebbe apportar la mia lingua con il parlarne fiaccamente; oltre che, grande ardir sarebbe il mio di voler portarlo a questo eccellentissimo senato, che ha ed averá sempre al sicuro viva la memoria del suo valore e della sua eloquenza, mentre in questo luogo, con la singolaritá delle sue azioni e di suoi uffici, ha fatto tante volte stupire questo gravissimo Consiglio, e resa ad altri non solo difficile, ma impossibile la sua imitazione. Dirò solamente che questo signore, per continuata dimostrazione di quell’amore, che in virtú di una amicizia di piú di 25 anni che si è sempre compiacciuto portarmi, non guardando né alla sua etá né a molti carichi essercitati né ad esser restato solo degl’invitati in questo viaggio, ad ogni modo (il che esprimo con sentimento d’infinita e mia immortai obligazione), superando ogni difficultá, vi ha voluto venire. L’onore e la riputazione, che Sua Signoria clarissima colla sua intelligenzia e prudenzia ha apportato a questa legazione, è stata veramente grandissima, ed ha fatto conoscere in tutte le parti che molto piú proprio sarebbe stato alla sua persona l’istesso carico di ambassatore, che di gentiluomo che privatamente fosse venuto ad onorar quest’ambassaria.

Ho avuto con me un florido ed abondante numero di gentiluomini forestieri delle piú principali cittá del Stato dell’Eccellenze Vostre: di Cividal, di Treviso, di Padova, di Vicenza, di Bressa ed in particolar di Verona; ché, nel passar ch’io feci per quella cittá, si accompagnarono meco di quelli piú principali cavallieri in grosso numero. Da questi, che in tutti erano piú di trenta, io son restato tanto favorito che non basto per esplicare. E veramente che, e con nobilissimi vestiti e con livree e con ogni altro termine, non hanno tralasciato dimostrazioni colle quali abbiano creduto poter far apparire la divozione de’ loro animi in quest’occasione verso la Serenitá Vostra. Non mi estenderò in raccontar i nomi di tutti, perché sono molti e pur