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relazione di gioanni da mulla |
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segni che a ministro di principe cosí grande e a cui teneva tanta
obligazione e’ sarebbe stato proprio e conveniente. Che intendeva
però Sua Altezza com’io mi trovassi maritato, e che però mi pregava
a non ricusar il regallo d’una gargatiglia da collo, che
averebbe potuto servir ad uso della consorte, ed è quella che
si trova ai piedi di Vostra Serenitá. Questa, come io non debbo
ricever né riconoscer da altri che dalla Serenitá Vostra, mio vero
e solo principe, cosí dalla sua semplice benignitá e da quella di
questo eccellentissimo senato aspetterò questa sera con sommo
desiderio di ricever in dono. E però, quanto piú devotamente
e profondamente e umilmente posso, prego e supplico la Serenitá
Vostra e cadauna delle Signorie Vostre eccellentissime
e benignissime che, facendo riflesso non nel mio merito ma
in se stesse e nella sua ordinaria grande munificenza, restino
servite di farmi questa singolarissima grazia; la qual, dovendomi
riuscire a publico testimonio che non il mio debol servizio
(ché questo non può essere in alcun modo), ma la mia ottima
mente sia stata dall’Eccellenze Vostre gradita, sará ricevuto da
me con sentimento di somma riverenza e con estrema consolazione.
Per il qual rispetto laccio anco piú stima di quella gioia
che d’ogni altro qualsivoglia piú ricco e piú prezioso tesoro,
anzi di tutti i tesori insieme che sono nel mondo.