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relazione di nicolò dolfin 177

dispensa del denaro di Vostre Eccellenze, che riscuotono nelle lor paghe, alle quasi cadenti professioni degli operari e bottegari di quella cittá. A gloria del nome della serenissima republica riede che li favori, che impartisce ai prencipi, non restino presso essi derogati da alcuna opposizione contraria.

Di monizioni da vitto e da guerra si trova Casale proveduto abondantemente da’ francesi. In cittadella piú di 4000 sacchi di grano mantengono sempre risservati, ed un monizioniero regio assiste in Casale con denari e recapiti per il tener monito il resto dello Stato. Della cittadella, doppo la morte di Umena, ha cura esso monizioniero di far instaurar le fortificazioni, alla parte a che nel secondo assedio fu fatta da’ spagnoli la breccia; ed il medesimo pensa Toiras di far essequire al «cavalier de’ tre venti», guastato dall’artigliarla nel medesimo secondo assedio.

Mantoa, quanto a monizioni da guerra, resta anch’essa in sovrabondante maniera monita con quelle per la maggior parte che, tolte in Valezo e Villafranca, luoghi di Vostra Serenitá, dagli alemanni, sono state da essi al partir loro da Mantoa lasciate per il debole prezzo di 4000 doble al signor duca, il quale ricevè il commodo di tal somma di denaro dal Cristianissimo ed il vantaggio di aver con esso acquistato un capitale di ben triplicato valsente, come si può vedere dall’aggionta nota, che ho procurato di averne per quelli di Vostre Eccellenze che averan gusto di ponderare come dalle catture eziandio della republica abbi il duca potuto trar considerabili profitti. Di monizioni da vitto di tutte sorti resta all’incontro quella cittá non dico penuriosa, ma totalmente mancante. Di grano, che è fra l’altre l’essenziale, avendo io ritrovato sul fine il partito, posi inanzi, fra gli altri miei discorsi, al signor duca quanto fosse necessario rinovarlo e, si come dissi, potersi lasciar a’ cittadini il pensiero di provedersene per il bisogno delle lor case. Cosi, mentre avevo per camino osservato molto poco potersene prometter dal territorio, stante l’incoltura di esso sopra descritta, aggionsi di creder che, per ogni termine di buon governo nelle gelose congionture correnti, convenisse tenersi obligato il novo partitante a render proveduta la piazza per due