Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/209

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relazione di alvise molin 203

buon essere e, se non robustissimo, almeno non di soverchio delicato. È vivace, di bell’indole, per l’etá sua di spirito pronto; onde alle volte gli esce di bocca qualche risposta e concetto proprio d’uomo maturo e da amirarsi nella tenera sua etá. È disposto di vita, abile d’ingegno e riesce bene in tutte le cose alle quali s’applica. Vòlse la signora prencipessa ch’io lo vedessi a giocar di picca, e lo fa con somma leggiadria e con grande misura di tempo. Mi mandò un longo dissegno fatto di suo pugno: opra, che, per esser uscita dalle mani d’un prencipe d’ott’anni, si può ben dire meravigliosa. Né voglio tacere, parlando d’un fanciullo, cose apunto fanciullesche: s’essercita a tirar di balestra, e Io fa cosí bene, che piglia per mira le mosche sopra li muri, e l’uccide. Il giorno che giocò di picca, di sua bocca disse che poco prima ne aveva ucciso quattordeci e che aveva colpito un rondine in aria: prova, anco in persona di esperto maestro di balestra, riputata eccellente. Godeva la signora prencipessa di farmi vedere l’abilitá del figliuolo, né coprir poteva le tenerezze inseparabili dall’affetto di madre. Sovente repplicava che osservassi bene se il signor duca era in quello languido stato di salute, che si publicava con fini non buoni e con torbidi oggetti.

Il Consiglio di Sua Altezza è formato di molte persone, ma in poche si restringe la confidenza delle cose principali. Quattro sogliono essere li secretari di Stato: ora è vacante un luoco. Il conte Leonardo Arivabene è il primo: non è ben contento, perché con altri si comunica tutto, egli non è sempre chiamato; onde si duole, stimando che sia fatto torto alla persona ed alla carica. Allo stesso segno è il conte Alessandro Striggio. Il terzo secretano è il conte Ludovico Chieppio, che fresco riconosce il favore d’esser stato assunto a tal carica, essendo l’ultimo eletto, e non ha ancor fatto fondamento sopra il qual si possa alzare le sue pretensioni; onde si contenta di tutto, né si rende diffidente col mostrarsi discontento.

Oltre li quattro secretari, che al presente, come ho detto, sono tre, dodeci sogliono intervenire nel Consiglio: ora sono undeci, vacando parimenti un luoco. Di tutti tocherò qualche cosa brevemente.