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poter prestare l’attuale mio umile servizio e di non poter particolarmente assistere in quest’occorenza. Tutto quel piú di rilevante, che ho stimato degno della notizia di Vostra Serenitá, ho studiato di non ommettere, abbandonando la superfluitá, per minorare il tedio all’Eccellenze Vostre delle mie molte imperfezioni.

Dirò qualche cosa delle condizioni della signora prencipessa e del signor duca, delle qualitá de’ ministri, del loro Consiglio; rappresenterò lo stato di Mantova, di Porto, delle fortificazioni e rendite; e, rifferendo le cose partecipatemi dalla medesima signora prencipessa, ministri de’ prencipi e suoi particolari, non tralascerò d’andar meschiando quel poco che nell’angustissimo spazio di quattro soli giorni, tutti impiegati in replicate udienze, visite del signor duca e della corte, ho potuto osservare. Mi dispenserò dal descrivere la situazione di Mantova e Stati del signor duca, dal ramemorare le disaventure passate, pur troppo note all’Eccellenze Vostre, e dal ridire quelle cose che col mezo delle stampe a tutti sono palesi; ma, restringendomi a quanto ho accenato, leverò la molestia di longa lettura all’Eccellenze Vostre illustrissime.

La signora prencipessa Maria Gonzaga, fu figlia del giá duca Francesco di Mantova e dell’infante Malgherita di Savoia, è quella che oggidí, come tutrice e madre del picciolo duca, governa. Ella è in etá d’anni 29, di bel aspetto, di spirito eccellente e di rara ed esquisita eloquenza. Vive con grandissima puritá di costumi, lontana da tutte le ricreazioni, spende tutto il tempo nel governo di Stato, nelle visite di monache e chiese, nella cura de’ figliuoli. Quattro ne ebbe del prencipe di Mantova, figlio del giá duca Carlo, ultimamente morto. Due andorono a godere il cielo, due gliene rimangono: Leonora, prencipessa d’anni nove, che mostra spirito grazioso ed, in quest’etá, latina per tutte le regole, per quanto la signora prencipessa e molti altri di corte m’hanno detto; Carlo, il duca, in etá d’anni otto. Divulgò la fama che questo prencipe fosse si mal composto ed abituato, che viver longamente non potesse; e questo concetto, radicato forse tuttavia nell’animo di molti, non è punto conferente agli affari di Mantova. A me parve vederlo in assai