Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/257

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relazione di alvise donato 251

risoluzione di sostentarlo, bisogna confessare che il giorno di quel decreto ed il decreto stesso abbino forse dato principio a rilevar in gran maniera la giá piú che mezo abbattuta libertá d’Italia. Perché i principi di essa, osservata per gran tempo una certa troppo severa ritiratezza della serenissima republica ne’ loro interessi, stimando però di non aver appoggio al qual potersi ritirare in occasione di loro bisogno, e vedendosi soprastar d’ogni intorno dalla formidabil potenza spagnola, quasi aviliti da un non irragionevol timore, avevano principiato ad assuefarsi al giogo della servitú: restò appena loro la pompa ed il nome di principi. E ora, avendo veduta e provata in effetto la generosa e risoluta prontezza di Vostra Serenitá nel sottentrar all’aiuto ed al sostentamento del signor duca di Mantova, oppresso certamente non piú dalla propria sua debolezza o dalla potenza del nemico di quello che fosse vicino ad esser assorbito dal mal fidato e poco sincero soccorso che da altri se gli voleva pur dare; averlo però liberato dal pericolo e sottratolo dalla soggezione di chi aspira ad impatronirsi del tutto e a che ogni poco di tardanza l’averebbe dato in preda, e che con l’aver pigliato partito sopra le cose di quel principe l’ha anco pigliato sopra quelle di tutti gli altri, e però fattasi conoscer loro la pronta disposizione della Serenitá Vostra, e come non si potrá mai imputarla d’averli abbandonati o d’aver vilmente fugita la occasione di diffonderli; da che tutto si può e si deve ragionevolmente credere che, rilevati perciò con l’animo, scacciata la paura ed il terrore, è cosa certa che quei stessi, che lasciano di temere, cominciando ad odiare, alienati da’ spagnoli, siano per procurar di stringersi maggiormente con essa, di piú confidare, conoscendo finalmente necessario con la concordia e con l’unione riparar al pericolo di tutti, onde n’abbia a seguire un avanzo notabile ed un accrescimento segnalato di riputazione nella medesima serenissima republica e quel che maggiormente importa, la commune sicurezza. Deve dunque la Serenitá Vostra restar grandemente consolata, devono l’Eccellenze Vostre sommamente compiacersi della deliberazione savia, prudentemente fatta e poi generosamente essequita con costante e ferma