Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/265

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relazione di alvise donato 259

insidiargli la vita ed il Stato, stimar essi non esser questa del matrimonio con la figliuola bastevol medicina, poiché anco, oltr’il resto, ad odioso suocero d’inimico genero tutte quelle cose, che tra concordi sarebbero vincolo d’amore, tra loro saran sempre irritamento di sdegno. Per le quali e per molte altre ragioni concludono: l’Altezza Sua doversi astenere, se vuol veramente star lontana da travagli e da pericoli, e se non vuole, coll’assentirvi, che quanto a suo pregiudizio fusse per seguirne si possa poi piuttosto pianger che scusare. In questa diversitá di pareri fluttuava l’animo del signor duca, quando io mi partii da lui; ma il vero esito di questo particolare doverá, per mio senso, dipendere piú dalla volontá e risoluzione d’altri che dalla sua.

L’amore e l’affetto in generale de’ sudditi è apparso es’è fatto conoscer in cotal caso molto differente verso questi due principi, come che diverse e differenti siano le nature, le maniere del trattare ed ogni altra loro qualitá.

Il signor duca di Mantova, di aspetto e d’animo nobile, capace di pensieri leali, che ha passata la prima puerizia nel seno della madre, donna di gran valore, d’ammirata prudenza; che ha consumata la gioventú sotto l’educazione d’ottimi maestri con l’acquisto di tutte le arti liberali; amico però assai d’un ozio virtuoso, lontano d’ogni brama di guerra, desideroso di quiete; si dimostra tutto vòlto ed attento a reger il suo Stato con una certa piacevolezza di governo, di compita sodisfazione a’ popoli. Antepone e riverisce i principi maggiori; ascolta volentieri tutti, specialmente quei che conosce saper piú di lui; permette ad ognuno ne’ Consigli il dir liberamente ed il difendere la sua opinione; modera gl’impeti dell’interne passioni; ha la fortuna per dubiosa, per certa la bontá ed il valore; giovine d’anni, maturo di giudizio, che ne’ suoi affari sa usar arte di vecchio, non timoroso né precipitoso, ma fermo nella speranza, costante nelle cose avverse: condizioni che han facilmente indotti i suoi sudditi a gareggiar insieme nel sostentarlo in questo suo urgente bisogno, avendo ciascun offerto quello che aveva piú pronto: armi, cavalli, munizioni, vettovaglie, danari, le proprie persone, quelle de’ figliuoli. Ma egli, lodata la