Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/264

Da Wikisource.
258 monferrato


Ma dall’altro canto vi son anco di quelli che non restano d’avertir l’Altezza Sua che il signor duca di Savoia è principe solito a ritener altretanto tenacemente l’affetto dei suoi ambiziosi pensieri quanto diffusamente le parentelle, poste da lui in concorso di questi, in poca o niuna considerazione, in cui però non è punto a fidarsi né creder che abbia ad aver rispetto alle leggi di Dio, del mondo o di natura: dover pertanto facilmente esser indotto senz’alcuna sorte di riguardo a commetter ogni gran male, tirandolo a ciò quel stesso desiderio che lo ha mosso a perturbar la pace d’Italia, essendo egli solito, per condursi al fine de’ suoi dissegni, quando non possa penetrarvi legitimamente, procurar di condurvisi con ogni artificio e anco non senza violenza e crudeltá, e che quando, coperto l’animo fiero con maliziosa mansuetudine e mostrato aver spento e scancellato ogni rancore, vederá il genero allettato dalla pace, invaghito dalle nozze, vòlto alla sicurezza, allora apunto egli, attento alla occasione, tentará di fargli pagar la pena del parentado. Che quel principe vive sicuro, il qual non compiace l’inimico in cosa alcuna, sia ella di che qualitá esser si voglia, purché possa venir poi il caso ch’egli abbia fuor di tempo a pentirsene. Non poter egli ragionevolmente, nel mezo di cosí sottili artifici usati da fresco contro di lui, fidarsi manco della stessa moglie, la qual, per secondar l’umori del padre e per metter a lui in dubio la fortuna del principato, col dar tempo sotto falso pretesto alle machinazioni, s’era finta pregna. Né ella, machiata internamente di coscienza per le cose passate e che vedrá esser quasi ricevuta con violenza, potrá viver intieramente sicura. E però esser pur gran cosa il dover abitar insieme dentro le stesse mura, in un medesimo letto, con continuo sospetto di vicendevoli insidie. E, perché a questo par che s’opponga l’interesse che la duchessa ha giá nella casa per la figliuolina, repplicano pur i medesimi con acuta prontezza ch’alla prudenza del signor duca si rimmette il pensar e il risolver quel che piú importi: o l’aver questa donna conceputo del fratello, o Tesser nata del signor duca di Savoia, per medicar l’animo del quale, acciò si disponga alla pace, alla quiete, al non