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relazione di bernardo navagero 57

compravano e vendevano le cose per quei prezzi che piacevano a loro, Sua Signoria reverendissima ha levato del tutto questo monopolio e vuole che la mercanzia sia libera, e che ognuno venda le sue entrate quanto e quando gli piace. Oltre che, ha fatto ritenere Carlo da Bologna ed il sindico, delle operazioni de’ quali per molti rispetti non debbo dir altro: basta che la retenzione di questi tali è stata gratissima, la quale quanto sará maggiore tanto sará piú grata. Né voglio restar di dire che finalmente, per levar ogni occasione a ciascheduno d’opprimere i poveri sudditi, ordinariamente, insieme con la signora duchessa, dá udienza publica a chi la vuole e secreta a chi la domanda, per poter intendere i portamenti de’ suoi ministri; e quanto è piú povero e piú abietto e piú senza favore quel tale che gli va innanzi, tanto piú benignamente l’ode: di sorte che ha impresso e va imprimendo ogni giorno piú negli animi di tutti una certa affezione cosí rara che, aggionta a quella che è naturale a quella gente verso i suoi signori, fa che ognuno gli desideri tutte le maggiori felicitá che si possono desiderare alli suoi principi. E questo basti quanto al cardinale.

La signora duchessa, serenissimo Principe, è ultima della casa Paleologa, antichissima e nobilissima, dalla quale sono usciti tanti imperatori e cosí virtuosi; perché, essendo mancata la successione della nobile famiglia di Longaspata nel 1305 per la morte del signor Giovanni Longaspata, quintodecimo marchese di Monferrá, senza eredi mascoli, successe in questo marchesato di Monferrá Teodoro Paieologo, figliolo di Andronico Paleologo, imperatore di Costantinopoli, e di madama Violante, sorella del detto signore Giovanni Longaspata: e cosí successivamente, sempre con matrimoni onoratissimi e di principi e di re, sono successi i loro discendenti in questo marchesato. Ed ultimamente, del 1508, Guglielmo marchese ebbe di madama Anna, figliola di Renato duca di Alenson, del sangue regio di Francia, e di madama Margherita di Lorena, due figliole: la prima, Maria, fu promessa del 1517 al signor Federico II, duca di Mantova, il quale, o fosse per rispetto di questi suoi amori o pur perché viveva ancora il padre, non ebbe alcun