Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/87

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relazione di francesco contarini 81

pretensione ch’egli avea sopra la mira del Monferrato. Di che, se bene il duca Guglielmo ne tenea poco conto, in fine, dubitando che a persuasion di questo cavalier potesse quel Stato ricever qualche importante danno dall’armi francesi, rimesse tutte le sue difficoltá nel re cristianissimo. 11 quale terminò che il duca Guglielmo dovesse, per contribuzione del Monferrato ed assettamento di tutte le sue difficoltá, dar al duca di Nivers suo fratello ducati 157.000; i quali danari soprasedé a esborsarli il duca Guglielmo, dopo che vide il fratello, collegato con guiscardi, mover guerra alla corona di Francia, parendogli questa buona scusa ed occasion di compiacer al cristianissimo. Ora, sendosi accomodate in quel regno le difficoltá, sendo vicino alla morte, commise al signor duca che dovesse per assicurazion delle cose sue pagar questo debito al fratello, onde che sinora ha esborsato 60.000 ducati, e gli altri dará in certo tempo.

Oltre il duca di Nivers, vi sono nella casa Gonzaga 85 signori e cavalieri di molta stima, tra’ quali 24 feudatari imperiali; e tre di loro di molta considerazione, che sono il duca di Sabbioneda, il duca di Guastalla e il marchese di Castiglion. E tutti tre hanno poco buona intelligenza col signor duca; perché il primo, non avendo figlioli e potendo investir il signor duca, vuol che il suo cadi libero nelle mani imperiali; il secondo, se ben invitato a star a Mantova con obligo di pagarli 100.000 scudi de’ debiti, vuol ostinatamente vivere ne’ suoi luochi; l’ultimo, contro l’intento di Sua Eccellenza, dá ricapito ad ogni sorte de banditi, il che apporta molto travaglio al signor duca. Avanti la morte del duca Guglielmo mostrava Sua Eccellenza grand’inclinazione alla parte francese, si per propria natura, come perché, essendo suo desiderio di far qualche notabil progresso nell’armi e vedendo che il duca di Parma per la parte spagnola li levava ogni buona occasione, li pareva che convenisse star bene con quella nazione. Anzi, se la spesa non avesse ritardato il padre, era seguito appuntamento che il signor duca dovesse servir Sua Maestá cristianissima con 1000 lance per capitan generale della cavalleria. Ora mò, sendo pervenuto al ducato e considerando bene le cose sue, si dimostra in ogni