Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/50

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dignitá ed abbian defensori e sia nel senato piena informazione delli costumi ed ordini del Stato. E senatori non sono, salvo quelli che sono sta’ podestadi. Ed esse podestarie fra loro sono piú degne e manco degne, si che li podestadi fano le podestarie per uno anno e procedono portandosi bene, descendendo di una in l’altra. E non si parteno delle cittá se prima per tre mesi il sindico non sia sta’ in esse cittá; delle qual loro non si parteno, acciò si possa cadauno e lamentar, e lui defendersi. Il senato è di numero di 30, delli quali sono 15 dalli «pani curti», videlicet cavalieri e gentilomini senza professione di legge, e 15 sono dottori e prelati dottori, quali soli hanno in senato voce; delli quali è uno pressidente, qual ha a l’anno ducati 300, li prelati hano ducati 250 a l’anno, e li altri hano 200 ducati a l’anno.

Li criminali enormi e che hano bisogno di presta espedizione sono espediti dal capitaneo di giustizia, qual ha ordinariamente giurisdizione fuori della cittá e per le strade; ma, di volontá del duca, el fa quanto gli pare, per esser omo da bene. Per suo salario ha lire 7.500 di moneda da Milano: ha una guardia di fanti 50 e cavalli 25.

Sono maestri ordinari de le intrade numero sei ed altretanti estraordinari, e li deputati alle biave.

Nel castello è il suo castellano, qual è il conte Massimiano Stampa, e la guardia di fanti 300.

Solevasi aver uno gubernator di Milano, qual era il signor Alessandro Bentivoglio; qual morto, è cessata la dignitá preditta. Le cose del Stato sono maneggiate dalla persona del duca, dalli secretari, videlicet messer Bartolomeo Bozzon e messer Zanangelo Rizio, dal pressidente, dal gran cancellier, messer Domenico Saulo, Spedano, Ieronimo Marinon, il signor Zuan Paulo Sforza, il castellano; tra li quali è concorrenzia e simultá, né si pò aver di alcuna cosa libera e vera opinione, perché l’uno teme ed ha diversi rispetti dell’altro.

Quanto alle condizioni delli soprascritti, dico il pressidente esser in grande reputazione, per esser omo e di etá di anni 63 e per aver fama di ben dotto e molto grato al signor duca;