Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/51

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e, per far che ’l fusse tanto grande quanto si può, morto il Bentivoglio, Sua Eccellenzia non ha voluto far altro gubernator di Milano, qual precedeva il pressidente, ed ha fatto il gran cancellier, che è il Taberna, qual succede al pressidente, che soleva preceder. Questo pressidente è della famiglia de’ Sachi, alessandrino, di bassa sorte e, giá pochi anni, soleva esser procurador di cause, e per un marcello era conduto dove si voleva.

Il Saulo è grato al signor duca, ed è quasi quello che ha il carico delle invenzioni de’ danari. Della sua origine non accade che si dica, per esser notissima di Genoa e non nobile. Ieronimo Marinon ed il Speciano sono cremonesi, botegieri e di poco affare, ma per se stessi non mancano. Il castellano è persona che non sa di guerra né di lettere, ma solamente, con il favor del duca, atende a’ piaceri. Lo illustrissimo signor duca della persona sta molto meglio di quello el faceva: è ingrossato e la debilitá delle mani è quasi del tutto andata via. Delle gambe resta ancora impedito, ma molto manco di quello el facea quando andai nel Stato: pur non può montar né smontar da cavallo. È gagliardo, e, in tanto che questo sia da lui, non si poi dubitar che ’l averá prole; e di ciò ne ho avuto parola da Sua Eccellenzia, raggionando in simil proposito. È di animo pieno di virtú e principalmente di iustizia, tanto che, parlando di ogni cosa, sempre l’ha in bocca voler iustizia, la qual non si manca di custodir. Invero che Sua Eccellenzia non si riserva la potenzia assoluta over non la vole, ma il tutto rimette al senato, con poca satisfazione delli sui sudditi e di poca securitá della conservazione di essa iustizia, perché la téma che teneriano li giudici e speranza che averiano li populi seria causa di miglior proceder nelle cause. È colerico, ed in tanto, che ’l non si contiene con li sui, ma li strapazza e minuzza: con li altri dimostra grandissimo veneno, ma li passa presto e si riconosce. Di liberalitá pochi li vano avanti, e tanto promette che ’l non poi poi attender per le sue poche forcie, e diviene a meno delle sue parole, spesse fiate, per non