Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/52

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potere forsi. Di ingegno è acutissimo: in cose di Stato discorre benissimo e non lassa loco da considerare piú oltra. Le opinioni sue sono stranie, non obstante il suo ottimo discorso, e forsi questo avviene per aderirsi troppo al pressidente, qual di Stato sa molto poco.

L’animo di Sua Eccellenzia verso questo Stato è ottimo, e riconosce li benefici ricevuti e di quelli spesso ne parla, dicendo che ’1 suo ben tutto procede da questo illustrissimo Stato, quale è la sua tramontana. È vero che, dapoi che ’l ha pigliato moglie e che ’! si è accostato a Cesare, è diventato piú alto. Sua Eccellenzia è ghelfa per la sua famiglia, e però ama la sua fazione; ed invero, quando si opponeva al Cristianissimo il venir in Italia, quando il Turco andò in Ungaria, mai il credette né parlò contra Sua Maestá. E, se non fusse l’animo di Sua Maestá di aver il Stato e scacciar Sua Eccellenzia e la protezion di Cesare, Sua Eccellenzia è piú della sua fazione che di altri; ma, concorrendo la conservazione sua è fatto cesareo totalmente, né vede né altro considera principalmente che questo. Con il pontefice Sua Eccellenzia non pò star troppo bene per il motivo che gli fece di aver Parma e Piasenza; e, per medicar questo, Sua Eccellenzia a Bologna non si curò di aver la nezza di Sua Santitá, ma favoregiava le noze preditte con Franza, attento che, di consenso di Cesare, la fu promessa al duca d’Orlians.

Con Ferrara non si intende niente, e con Mantoa il simile, ancora che siano zermani, rispetto che Mantoa volesse esser duca di Milano.

Dell’animo generalmente de’ milanesi non accade che dica, ma il Simonetta suo istorico dice queste parole nel libro xvi: «Sunt ertivi mediolanenses natura semper odiorum flammis vehenicnter in venetos exaestuantes». Per quanto sia di loro milanesi e del Stato, non amano il duca e pezo questo Stato che ge l’ha dato, e voriano ogni altro, massime pretendendo milanesi di esser terra franca e di redursi a republica, se potessino. Con la grazia del signor Dio il Stato di Milano, dapoi che son intrato alla mia legazione, è augumentato, per aver avuto