Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/73

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non erano nello Stato medesimo col suo proprio duca. Ma è da notare che queste commoditá per lui e per li pericoli de’suoi vicini siano nel re contemperate da vari accidenti; e questi sono: prima che il re possiede molti Stati, ma divisi e separati l’uno dall’altro, tanto quanto è lontana l’Italia dalla Spagna e da queste due la Fiandra; anzi negli Stati d’Italia, che sono Napoli e Milano, vi è divisione e distanza: onde mette conto a Sua Maestá di stare bene con tutti i suoi vicini. Di piú si trova il re cattolico per le guerre passate, nelle quali ha fatta grandissima spesa, in gran disordine del danaro, tanto che, come alcuni dicono, è debitor di 20 milioni d’oro, e, come altri vogliono, 25; di maniera che quasi tutte le sue entrate si consumano a pagare interessi, o almeno una gran parte di esse. Oltre di ciò, ha un nemico tanto potente, che ogni di li mette in pericolo le cose dell’Africa, tiene in sospetto e timore li regni di Spagna e travaglia i regni di Napoli e di Sicilia e gli altri suoi Stati marittimi; e questo è il Turco, al quale Sua Maestá non può resistere con la debole armata che gli è rimasta dalle sue ultime disgrazie. Ma importa anco assai la natura di Sua Maestá, inclinata all’ozio ed alla quiete, tanto che non è per mover mai guerra ad alcuno dei principi cristiani, se non è provocata da qualche grande e manifesta ingiuria; e molti credono che, faccia qual guerra si voglia, non sia per mettervi la sua persona, ma usare l’opera de’ ministri. Si aggiungono a questi rispetti queste nuove religioni, che si sono tanto dilatate, che sono dalle cose della fede passate alle cose dello Stato. Queste soleva chiamarle il duca di Sessa una «catena mundi»: perché la Francia Sua Eccellenza la metteva per espedita; l’Inghilterra, la Germania, la Polonia nel medesimo termine; gli svizzeri e li grisoni ogniuno sa come stanno. E, perché li francesi, con tutto che si siano ritirati assai dalli confini di Milano, nondimeno loro resta ancora tanto Stato e tante piazze forti, che a suo bell’agio, senza alcun impedimento, ponno venire in Italia, si dubitava il duca che, prevalendo in Francia la parte ugonotta, non fosse per discendere facilmente in Lombardia un grande essercito a danno di quel paese o almeno per andare contro il papa.