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RELAZIONE
del
DUCATO DI MILANO
del segretario
GIANIACOPO CAROLDO
1520
Magnifico patron mio, io existimava referir al conspetto
della illustrissima Signoria quello che in 40 mesi ho notato a
Milano, e parevami conveniente sotto brevitá «recidere rationem
villicationis mene», maxime essendo per me sta’dispensata una
gran summa de danari, e come far soleno tutti quelli sono stati a’
servizi publici. Ma a me è intervenuto quello suole a’ poveri e
fidel servitori: ’l servizio de’ quali benché non sia biasmato, non
però de loro effectualmente vien tenuto alcun conto. Io veramente
poco existimo li vani favori de questo mondo, spesse fiate ricordandomi de quello è scritto: «per glorienti et ignobilitatem, per
infamiam etbonam/amavi» se convien passar questa vita. Vostra
Magnificenzia, che a un solo ceno mi pò comandar secondo al
solito suo, umanissimamente mi ha fatta richiesta de mettere in
scriptis quello arei referito. Cognosco, patron magnifico, esser
gran differenzia da uno a l’altro caso e che molte cose arei dette,
che per la importanzia sua convengo tacer, ed impir il foglio di narazione che non l’arei referita. E veramente per ditta
causa e per la insufficienzia mia, che mi causava timiditá, deliberai quasi declinare la rechiesta sua e scorrer; ma, avendo