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RELAZIONE

del signor BERTUCCIO VALIER

AMBASCIATORE VENETO


AL SERENISSIMO CARDINAL INFANTE A MILANO

1633


Della cittá di Milano, sede al presente del prencipe Cardinal infante di Spagna, da cui io me ne ritorno ambasciatore straordinario della Vostra Serenitá, né meno delle qualitá, presidi e confini di quel ducato, metropoli e piazza d’arme dei Stati del re cattolico in Italia, non è mia intenzione di parlare; poiché tante descrizioni publiche e letture stampate, alla mano di ognuno, me ne levano la fatica. Né una breve ambasceria di pochi giorni può ammettere una relazione lunga, di sproporzionata prolissitá; anzi mi obliga a restringere nei limiti del solo essenziale alcune osservazioni, quali si siano, acciò, ricevute dalla notizia e maturate dalla prudenza delle Eccellenze Vostre, conferir possano al bene della patria in questi difficilissimi tempi. Dirò dunque che gli animi de’ sudditi milanesi sono resi ormai incapaci ed insoferenti della dura tirannica vessazione di tanti anni sotto il peso dell’armi ed alloggio degli esserciti: cominciórno sino dal conte di Fuentes e dalla sua cupidigia d’ampliar gl’acquisti al re e gloria a se medesimo. I governatori, successori di lui, trovato nel maggior torbido della guerra il piú gran lustro del cominando, la piú facile riuscita dei privati commodi, sequitòrno le rivoluzioni... (0, anco materia da vari accidenti, sopravenuti di tempo in tempo a quella (1) Lacuna nel testo [Ed.].