Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/194

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alquante para di polli e salvaticene insieme con due barili di malvagia, trattennero il tutto al dazio per tre di, volendo al tutto che io pagassi: finalmente, per recuperare la roba, mi fu usata una cortesia di tanto, che fu poco meno di quello che avrebbe importato il dazio intiero. Volsero anco aprire tutti i forzieri e le valige, nou perdonando neanco ad un mio piccolo scrittorietto, dove avevo certi miei libri e scritture; le quali cose furon fatte con consentimento del principe, al quale mandai da principio per rimediare questa cosa, ma non fu possibile di ottener cosa alcuna. La medesima severitá hanno usata quando vòlsi partire, perché ricercarono similmente nel 1 i forzieri e fecero similmente pagare il dazio d’ogni minima cosa che s’era compra’ in Fiorenza. Onde, maravigliandomi un di con un gentiluomo di Fiorenza di questa cosa, mi disse ch’era grandissima la sottilitá e severitá del duca verso li cittadini ; onde, tre di innanzi che io giungessi in Fiorenza, occorse che un gentiluomo fiorentino, che aveva fuori delia cittá una pezza di velluto, volendo condurla di contrabando nella cittá, andò fuori con suo cocchio e la mésse in uno stramazzo del cocchio, pensando portarla secura; ma, giolito alla porta, fu trovato il velluto, il quale gli fu tolto insieme col cocchio e con i cavalli, ed ogni cosa il di seguente fu venduta allo incanto. Si che, attento questo rigore e severitá del principe, non va cosa nessuna di male delli suoi dazi, e, facendoli fare per conto suo, vuol vedere il giusto, non si fidando de’ ministri e dando loro castighi severissimi, se non li trova leali. Non lascia passar Sua Eccellenza molto tempo nel farsi pagare da’ suoi debitori, anzi usa tanta diligenza in questo, che non ha pur un debitore; e si dice per cosa certa che delli debiti vecchi fatti sotto Alessandro e sotto la republica ha riscosso irremissibilmente ogni cosa. Queste sue entrate posson prender accrescimento dal Senese, e massime da Siena, la quale senza dubio, finiti che siano li dieci anni della sua essenzione, sará ogni di visitata da Sua Eccellenza con qualche nuova imposizione o gravezza. Nel trovar danari estraordinariamente, usava Sua Eccellenza, nel tempo di guerra, di metter gravezze insopportabili e si valeva