Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/100

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il Regno di Napoli da una estremitá ed il ducato di Milano dal- l’altra intersecati per cosi gran corpo, che s’interpone tra essi, qual è lo Stato di Toscana e della Chiesa. Dall’altro canto Sua Altezza vede il re stare pendente sopra il suo Stato con l’armata e con le forze mediante li porti pos- seduti nelle maremme di Siena, poter esser rinchiuso dentro del suo paese dall’arme di quella Maestá dalla parte di Lom- bardia per la commoditá dello Stato di Milano, dalla parte del Sanese per l’opportunitá del Regno di Napoli, dalla parte del mare per causa dell’armata che vi conducesse; e, quando si congiungesse con la Chiesa, che forse non saria difficile, ap- porteria grandissimo disturbo e danno, con maggior pericolo alle cose di Sua Altezza. S’avvede che. quantunque abbia assai ben formato il suo dominio, nondimeno per maggiore stabili- mento deve schifare li moti ed impedire le perturbazioni, che potessero esser promosse non solo in Toscana, ma in Italia; le quali potendo esser eccitate con maggior facilitá e con mag- gior pericolo da Sua Maestá che da alcun altro principe, per la gran parte che vi possiede, dovrá Sua Altezza aver molto cara l’amicizia e la buona volontá di quella corona. Avrá fisso nell’anima Sua Altezza, come hanno avuto li suoi precessori, il desiderio e il pensiero di ricuperare e di tenere liberamente le piazze marittime, che sono in mano del re, le quali non potendosi acquistare con la forza, si dovrá ingegnare di con- durre Sua Maestá a questa risoluzione con la confidenza, con l’ossequio e con li benefici; e, benché questa sia cosa molto difficile, nondimeno non si dovrá lasciare alcun mezzo per ot- tenerla o per tentarla. Per tutte queste cause e per tutti questi rispetti si deve credere che si scorderanno le male soddisfa- zioni, e che si attenderá a mostrar osservanza dal canto del granduca, e benevolenza dal canto del re cattolico. Con la regina d’Inghilterra, essendo li Stati cosi lontani, non ha alcun interesse, se non in quanto le cose di quella co- rona riguardano le cose di Francia e di Spagna. Possono ben essere ridotti in quell’isola diversi di quei fiorentini, che, non avendo potuto viver liberi, non hanno voluto vivere servi nella