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altre tante sue passate operazioni, degnissimo della grazia di Vostra Serenitá. In quella cittá ho ritrovato monsignor illustrissimo Grimani, nunzio di Sua Santitá, il quale, subito ch’io fui arrivato, venne a visitarmi: cosa che lui non ha fatto con alcun altro rappresen- tante publico, se non doppo esser stato prima da altri visitato. Corrisposi a questa cortese dimostrazione, rendendo, doppo il signor granduca, la visita prima a lui che ad altri; e, nel tempo che mi son fermato in corte, si siamo spesso visitati, siamo stati insieme a veder le feste e sono passati continui offici di gran confidenza, con chiarissima dimostrazione del suo filiale affetto verso la sua patria. Il secretaro Lio è amato e stimato, ed essercita il suo carico con diligenzia ed assiduitá, e del suo servigio questo eccellen- tissimo senato può restar contento, come io son satisfatissimo della modestia e bontá sua e della prontezza da lui dimostrata in prestarmi l’opera sua dove ha bisognato. Ho lasciato in Fiorenza il signor Giulio Gabriel, del cla- rissimo signor Paolo, il quale vive costumatamente con gran modestia e quiete e dá di sé sodisfazione ad ognuno, con spe- ranza di dover, vivendo in questa maniera, ritrovare un giorno nella Serenitá Vostra pietá e clemenza. In Bologna ho ricevuto dall’illustrissimo signor Cardinal Giustiniano, legato, ogni maggior dimostrazione d’onore, per speziai favor di Vostra Serenitá. Nel ritorno ha voluto allo- giarmi nel suo palaggio, e, se bene gli andai con li soli genti- luomini della mia tavola e alcuni pochi altri, avendo mandato tutto il resto della mia famiglia all’osteria, Sua Signoria illu- strissima nondimeno comando all’oste che non pigliasse paga- mento di alcuna sorte e vòlse pigliar sopra di sé il carico. Mi prego di assicurare la Serenitá Vostra della sua singoiar osser- vanza verso di lei e del desiderio c’ha di servirla; ed io l’ho certificato della corrispondenza che troverá sempre, con desi- derio d’ogni sua prosperitá. Passando per la detta cittá di Bologna, nel mio andar a Fiorenza, fui incontrato dal marescial di Lituania, il quale mi