Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/24

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a me e ad altri ancora, come scrissi, che in cadauna corte, oltra li suoi ambasciatori ed agenti, trattiene diversi «amici» (ché cosi li chiama), che uno non sa dell’altro, né sono anco co- nosciuti dalli medesimi suoi agenti; e di piú, per aver per detto essercizio persone di qualitá, non fa saper li nomi loro, neanco alli predetti dui suoi piú intimi secretari, accioché tanto piú esse si assicurino di non poter, in alcun modo, esser sco- perte. Ha un altro ministro per le cose criminali, che si chiama il Corbolo, il qual essercita quel carico cosi severamente e ri- gorosamente, o sia per propria natura, o pur per volontá di Sua Altezza, che fa cridar al cielo tutta la cittá. È Sua Altezza per ordinario assai placida ed umana nel trattar con ogni sorte di persone, procedendo di continuo piú tosto come gentilomo, che come gran prencipe; e specialmente nel vestire e nel mangiare, perché, se ben mangia bene, non vi è però mollo lusso nella sua tavola; e nel vestire, se non usassero qualche diligenzia li suoi servitori, Sua Altezza vera- mente poco vi penserebbe. È l’Altezza Sua alquanto, per non dir molto, ostinata nelle sue opinioni, e, come si fissa in alcuna, non basta rimedio umano per rimoverla. Ambisce estraordinariamente di esser sti- mato e reputato dal mondo per grande e potente prencipe e che sia tenuto conto di lui; e chi lo sa prender in queste parti, può dir con veritá di aver dominio assoluto sopra di lui. E mi vien affirmato che il re cattolico, che conosce questo suo animo, col complir seco di continuo in tutte queste parti abbondante- mente, ottiene da Sua Altezza tutto quello che sa dimandare. Ama Sua Altezza e favorisce alcuni gentilomini fiorentini, de’ quali si serve; ma con gli altri in universale tratta assai duramente. Nella giustizia è severa, ma sincera, per ordinario non si appassionando molto ad alcuna delle parti, e mette molto pen- siero al viver quieto di tutti; in tanto che, per la diligenzia e severitá che Sua Altezza usa e per il rigorosissimo modo di proceder del sopradetto Corbolo, al quale incombe questo carico,